Settore giovanile

Under16, Raspa tra i pali: «Ambizioni? Un futuro con questa maglia»

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Il settore giovanile è ricco di talenti importanti, la Primavera sta crescendo tante individualità importanti ma anche negli Under16-15 troviamo dei diamanti ancora grezzi. Matteo Raspa è uno di questi

Il bello di quanto sei giovane è che un anno sembra durare un’eternità: quando sei un giocatore di pallone, sei anni dentro il settore giovanile possono significare una crescita importante e l’affacciarsi al calcio che conta. L’avvicinamento alla Primavera (prima all’Under17) è un passo cruciale per i ragazzi che si trovano nelle categorie inferiori, potrebbe significare continuare a vestire la casacca che si ha portato durante l’adolescenza. Questo è quello che sta vivendo Matteo Raspa, portiere dell’Under16 che spera di continuare il suo percorso in blucerchiato: «Sono nato a Genova, abito a Murta. Mio papà ha giocato a calcio, nel ruolo di portiere a livello dilettantistico e io ho cominciato all’età di cinque anni proprio in quel ruolo: per cinque anni sono stato nella Bolzanetese, dopo è arrivata la chiamata della Sampdoria. Appena sono arrivato negli esordienti ho avuto come Mister Moreno Parodi, con lui ho iniziato a capire come stare in porta seriamente. Dopo due anni ho avuto come tecnico Mister Armando Amicone mi ha insegnato ad essere uomo, a tirare fuori più grinta dei miei compagni: è stato con me nei giovanissimi regionali e nazionali. Ora ho come allenatore Mister Casaretto, mi sta aiutando tanto dal punto di vista mentale e anche dal punto di vista tecnico».

IL RUOLO DEL PORTIERE: SOLITUDINE E UNICITA’ – Il ruolo del portiere è quello che, se lo ami, lo fai alla follia: è un ruolo per caratteri forti, sei quello con la divisa diversa dai tuoi compagni di squadra, sei l’ultimo baluardo, sei unico. Ecco il fascino di questo ruolo per Matteo Raspa, come afferma a SampTV: «Del portiere mi affascina il suo essere unico: sei da solo. Fare una parata alla fine che salva il risultato è una cosa unica. Mi hanno insegnato che quando si fa un errore bisogna guardare avanti e non piangersi addosso. Ormai è passato. Bisogna essere sempre lucidi, ma un po’ di pazzia fa bene, ti spinge a fare cose che probabilmente non faresti. È un ruolo stravagante. Per la mia età mi reputo uno bravo con i piedi ma devo migliorare dal punto di vista mentale, gli spostamenti, cose che voglio migliorare. Il mio idolo è sempre stato Courtois, il portiere del Chelsea: sotto tutti i punti di vista è costante, non sbaglia quasi mai. Dei nostri portieri invece: Puggioni apprezzo la sua continuità, in carriera non ha mai avuto alti e bassi è sempre stato continuo nel rendimento; Viviano fa delle cose che non ti aspetti, toglie dei palloni da dei punti dove altri non arrivano. So che non è facile arrivare nel mondo del calcio e una delle mie passioni esterne è quella del parrucchiere: tengo molto ai capelli, non mi piace averli in disordine. Nel tempo libero quando non studio e non mi alleno esco con gli amici, seguo l’NBA, ascolto tantissima musica è uno sfogo prima delle partite ed è fondamentale. Non amo il cinema, preferisco le SerieTV».

L’UNDER16: SERIE DI VITTORIE DOPO ALTI E BASSI – Veniamo a questa stagione: «Con l’under16, la mia squadra, abbiamo iniziato con alti e bassi, metà classifica. Nel girone di ritorno però ci siamo ripresi, abbiamo fatto una serie di vittorie importantissime e ce la stiamo giocando per andare ai play-off. Siamo sicuri che se dovessimo arrivarci possiamo giocarcela con tutti: il mio obiettivo è quello di crescere nella Sampdoria, aspirando alla categoria successiva e quindi gli Under17 per poi magari crescere ancora ed arrivare infine alla Primavera».

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