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Presidente Federclubs: «Dignità dei tifosi il biglietto da visita per la Sampdoria che verrà»

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Emanuele Vassallo, presidente della Federclubs, ha raccontato dal punto di vista del tifoso la difficile situazione che coinvolge la Sampdoria

Emanuele Vassallo, presidente della Federclubs, ha raccontato dal punto di vista del tifoso la difficile situazione che coinvolge la Sampdoria. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di tuttomercatoweb.com.

AMORE PER LA MAGLIA – «La tifoseria sta dimostrando maturità e compattezza in uno dei momenti più difficili della nostra storia. Anche le manifestazioni più dure sono state gestite con saggezza; del resto la tifoseria sampdoriana ha radici solide con un’identità molto precisa e in questa fase, quando tutto il resto sembra venir meno, i tifosi sono l’ultimo baluardo a difesa della maglia più bella del mondo. Vale per tutte le squadre, ma vale soprattutto per chi sceglie nonostante tutto il sostegno a quella maglia. Anche dopo una retrocessione. E questo è molto meno scontato. Una tifoseria così, con questo seguito, questa maturità, questa dignità non può che essere un biglietto da visita per la Sampdoria che verrà».

STATO D’ANIMO – «La rabbia e l’amarezza per vedere un proprio pezzo di vita, di sentimenti e di tradizioni calpestato è innegabile. C’è ancora speranza per il salvataggio della Samp e in questo tutti confidiamo. Mi sento di dire che il futuro della Sampdoria è garantito dai suoi tifosi più che da advisor, banche e investitori, ma il bene della Samp passa necessariamente dal salvataggio societario, magari proprio grazie a Barnaba, che è uomo di calcio, e supportato da Garrone che rimedierebbe a parte dello scempio patito dalla nostra amata».

SERIE B – «Ripensando alle avversarie e agli scontri diretti sicuramente ci sono tanti rimpianti. La debolezza caratteriale dimostrata dalla squadra è quello che più si fa fatica a digerire, anche con limiti tecnici e motivazionali. Sommando a questo i punti derubati da decisioni arbitrali assurde (e non bastano le dita delle mani per contare questi episodi) il risultato è inevitabile».

AUSPICIO – «Nel breve chiudere definitivamente il capitolo Ferrero nel modo meno traumatico possibile. Nel medio-lungo termine ritornare dove ci compete con una società forte non solo finanziariamente ma soprattutto capace di programmare e collaborare con la tifoseria, come accadeva in passato e come ha provato in questi mesi a fare Marco Lanna».

INIZIATIVE – «La Federclubs nasce nel 1966 dopo una retrocessione. Tanti club dopo 57 anni sono ancora vivi e anno attraversato epoche e modi di vedere il calcio diversissimi. Tante sono realtà giovani e con voglia di fare. Siamo ancora qui pronti a dare il nostro contributo per il bene della Samp; per aggregare e onorare quei quattro colori. Non posso citare i singoli per non fare torto a nessuno…ma tantissime sono le iniziative in programma, anche nei momenti difficili. Non è mai semplice coinvolgere i tifosi al di fuori delle partite, soprattutto nelle difficoltà. Proprio per questo le presenze a queste iniziative contano il doppio e mi inorgoglisce la risposta di tanti Club al fianco dei Gruppi della Sud a difesa del nostro amore comune. Ci sono poi iniziative che per loro natura sono proprie dei gruppi ed altre più di nostra competenza, ma le differenze di forma non cambiano il contenuto: siamo tutti sampdoriani incazzati per questa situazione».

LANNA – «Marco Lanna rappresenta l’eredità dell’epoca Mantovani, è cresciuto con quei valori e col carattere serio, capace e sorridente proprio di quegli anni. So che soffre quanto noi come tifoso e ancor più sentendosi anche solo minimamente responsabile di questa situazione. Auspico che chi verrà non dimentichi di chi, come lui, è rimasto al timone della Samp col mare in tempesta. Da anni diciamo che la Sampdoria deve essere gestita da sampdoriani, direi che con il romanista abbiamo avuto la controprova».

GIOVANI – «Tanti giovanissimi che si rimboccano le maniche, fino a poco tempo fa sembrava un sogno romantico ormai superato. Ieri non hanno mai abbassato le bandiere, come in Sud. In loro rivedo tante cose del nostro passato. E non c’è garanzia migliore per il futuro dei blucerchiati».

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