Ventura: «Italia? Io fui lasciato solo. Ora servono fatti e non parole»
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Ventura: «Italia? Io fui lasciato solo. Ora servono fatti e non parole»

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Gian Piero Ventura, ex Ct dell’Italia, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera dopo l’eliminazione dell’Italia

Gian Piero Ventura, ex Ct dell’Italia, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera dopo l’eliminazione degli azzurri. Le sue dichiarazioni.

ITALIA – «A Palermo dopo la partita Gravina era accanto a Mancini, io fui lasciato solo. Io unico colpevole? Non l’ho mai trovato giusto. Macedonia? Negli ultimi mesi ci sono state delle avvisaglie, si faceva fatica a segnare. Hanno perso certezze dopo l’Europeo. Paragoni? Non voglio farli anche se io sono uscito con Svezia e Spagna». 

MANCINI – «Ci sono tutti i presupposti per ripartire con lui. Stavolta non ci siamo sentiti, gli ho scritto dopo gli Europei».

CALCIO ITALIANO – «E’ meno divertente e non è un momento esaltante. Abbiamo un problema con il gol e nelle prime sei squadre di A non c’è un italiano. Ci siamo giocati le qualificazioni con uno naturalizzato. Vuol dire che c’è qualcosa che non va. Ma ne discutiamo soltanto dopo un fallimento, tra una settimana saremo già a parlare di Juve Inter. Servono riforme concrete e non solo parole. Bisogna dare più importanza ai settori giovanili. I giovani devono avere tempo e spazio per crescere. In Serie A si guarda ai risultati e gli allenatori sono spesso in difficoltà»

SCUDETTO «Sarà corsa a tre: Inter, Napoli e Milan».

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