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Ventura: «La Sampdoria è la squadra del cuore. Ricordo i miei esordi nel settore giovanile e sul presidente Mantovani dico questo»

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Gian Piero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, ha parlato dei suoi trascorsi con la Sampdoria: le dichiarazioni

Gian Piero Ventura, ex allenatore del Torino e commissario tecnico della Nazionale italiana, ha raccontato i suoi trascorsi con la Sampdoria in un’intervista concessa all’edizione genovese di Repubblica. Vi riportiamo di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:

SQUADRA DEL CUORE «La Sampdoria è la squadra del cuore, a 14 anni sono entrato nel settore giovanile e sono arrivato sino alla Primavera. Ci sono poi tornato due volte come tecnico. Gli anni all’Entella sono stati straordinari: li definirei di una spensierata allegria. Ed è lì che ho capito che quello il mestiere non sarebbe più stato di professore di Educazione fisica».

PANCHINA PRIMAVERA – «Mi aveva preso sotto la sua ala protettiva Rebuffa, il direttore generale. Grande persona e grande sampdoriano. Però mi ha portato fuori strada continuando a ripetermi che il lavoro paga. In realtà non è così: il lavoro paga solo se c’è qualcuno che lo mette in risalto, altrimenti sei condannato a restare nell’anonimato».

ESORDI BLUCERCHIATI – «Alla Samp ho iniziato allenando gli esordienti e sono arrivato alla prima squadra come vice di Giorgis. Un giorno la società ci dice che avremmo dovuto andare a cena con un tifoso: io, Giorgis e Lippi che era alla Primavera. Solitamente il lunedì era il giorno dedicato ai club, la richiesta di incontrare un singolo tifoso ci parve strana ma l’ordine era perentorio. Ricordo che ci portò a mangiare le acciughe fritte a Sampierdarena. Due giorni dopo trovai la foto di quel signore sulle prime pagine dei giornali cittadini. La Sampdoria aveva un nuovo presidente: Paolo Mantovani».

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