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Vergassola è sicuro: «Samp, con Giampaolo puoi aprire un ciclo»

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Giampaolo e Pioli, è corsa a due per la panchina della Sampdoria. due allenatori che se supportati a dovere potrebbero dire la loro nel prossimo campionato sulla panchina doriana. Giampaolo, fino a ieri il nome più caldo, è forse l’ipotesi più suggestiva e affascinante da un certo punto di vista. Prima la Juve, poi il Milan lo hanno voluto e cercato salvo fare dietrofront all’ultimo momento. Un allenatore che è passato alla storia per essere uomo dal carattere non facile, ma la realtà dei fatti è ben diversa, come raccontato da chi ha avuto modo di conoscerlo bene: l’ex doriano Simone Vergassola, che venne allenato dal tecnico di Bellinzona nel 2008/2009 a Siena.«È un allenatore bravissimo e lo era già all’epoca. Avevamo eguagliato il record di punti in Serie A, vinto partite importati. Un allenatore preparatissimo che curava la parte difensiva e quella difensiva. Molto preparato, bravo e in gamba. Era in rampa di lancio», racconta l’ex centrocampista.

Tant’è vero che come racconta lui, quell’anno fu promesso sposo alla Juve
«Esatto sì. Poi saltò e virarono su Ferrara. Lui rimase al Siena, ma né lui né la società erano convinti della scelta e alle prime difficoltà venne cacciato nonostante la squadra fosse con lui. Volevamo il mister rimanesse ma la società ha prevalso e venne mandato via a malincuore: volevamo tenerlo. Da lì ebbe qualche problema in più. Poi andò a Catania, aveva cominciato bene. Poi Cesena».

E poi ci fu lo psicodramma di Brescia…
«Sì, ma mi ricordo di aver letto un’intervista nella quale lui aveva spiegato benissimo come stavano le cose. Lui è un allenatore di principi, nel calcio a volte quando uno dice cose scomode dà fastidio rispetto a chi dice le solite banalità e forse l’ha pagata lui».

Ecco, arriviamo lì: tutti dicono sia preparatissimo come allenatore, ma gli si fa l’appunto su un carattere particolare. È così?
«Io con lui mi sono trovato benissimo, sono anche andato l’anno scorso a seguire i suoi allenamenti a Empoli, è una persona affabile, schietto con i giocatori. Poi tante volte per un allenatore è meglio dire le solite banalità per quieto vivere, se poi uno dice la verità o cose più complesse passa per una persona dal carattere difficile ma non è assolutamente vero».

A Siena dovette proseguire quanto di buono fatto da Beretta, a Empoli stessa situazione con Sarri. A Genova però dovrà ripartire da zero: potrà avere delle difficoltà?
«Credo che partendo dall’inizio non ci saranno problemi. Con giocatori che ti seguono e desiderosi di applicarsi non ci saranno problemi. Credo che Giampaolo possa essere stato aiutato dall’aver avuto due bravi allenatori prima di lui però poi ha dato l’impronta e l’idea alla sua squadra come ha sempre cercato di fare, come prima di Siena fece a Cagliari ed Ascoli. Quando un allenatore è bravo e ha i giocatori che lo seguono non ci sono problemi. Alla lunga l’allenatore conta tanto ma conta anche il materiale calcistico e umano a disposizione».

Quindi, in chiusura, può essere Giampaolo l’allenatore giusto con il quale aprire un ciclo?
«Sì, credo proprio di sì perchè conosco il mister ed è molto preparato a livello tattico, insegna calcio. Può aprire qualcosa di importante a Genova».

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