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Verso Sampdoria Juve Stabia, Foti e la tentazione Pafundi: rischiarlo o no? Ecco cosa filtra in vista del match

Verso Sampdoria Juve Stabia, il vice di Gregucci valuta un impiego dal 1′ del trequartista appena rientrato: le ultime
Sale l’attesa per il posticipo della 13ª giornata di Serie B. Lunedì 24 novembre, la Sampdoria si prepara ad accogliere la Juve Stabia tra le mura amiche del Luigi Ferraris. Per i blucerchiati, la partita contro le Vespe è un appuntamento cruciale per ottenere una vittoria che manca da tempo e ottenere tre punti importanti per risalire la classifica. Tuttavia l’attenzione dello staff tecnico è massima, in particolare sulla scelta dell’assetto offensivo.
Il tridente d’Aattacco e il nodo Pafundi
La giornata di oggi vede la formazione, guidata dal tecnico Angelo Gregucci e dal collaboratore Salvatore Foti, impegnata nella seduta di rifinitura per definire gli ultimi dettagli. Tuttavia, la grande suggestione tattica che circola negli ambienti genovesi, come riportato da Il Secolo XIX, riguarda l’impiego del giovane talento Simone Pafundi dal primo minuto.
Il trequartista, noto per la sua visione di gioco e la qualità nel piede sinistro, potrebbe comporre il tridente d’attacco al fianco di Massimo Coda e Luigi Cherubini.
Precedenti e bilanci offensivi
LIl trioformato da Pafundi, Cherubini e Coda vanta un solo precedente da titolari in questo campionato. L’unica occasione in cui i due hanno agito insieme dal primo minuto risale alla partita contro il Pescara al Ferraris, che si concluse con un netto 4-1 per la Samp. Quella vittoria, peraltro, resta finora l’unico successo stagionale della squadra, quando in panchina sedeva l’ex tecnico Massimo Donati.La stessa combinazione d’attacco è stata rivista solo per uno spezzone di gara, nei concitati venti minuti finali della sconfitta interna contro il Cesena. L’eventuale inserimento di Pafundi dall’inizio mira a sbloccare ulteriormente il potenziale offensivo del Doria, garantendo imprevedibilità e maggiore supporto a Coda.
Gestione del rischio e caso Pedrola
Nonostante la tentazione di schierare il miglior potenziale offensivo, la prudenza resta d’obbligo. Lo staff tecnico deve calibrare attentamente le energie, in particolare per i giocatori di talento reduci da acciacchi, tra cui il classe 2006. La priorità è evitare di ripetere il “caso Pedrola“.
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