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Viviano e il Genoa, avversario di tante battaglie

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Emiliano Viviano domani sera giocherà la sua 16° sfida contro il Genoa: la tradizione è contrastante. E pensare che era di proprietà rossoblu…

Gli incroci della vita sono incredibili. Nel calcio, forse, ancora di più. Giugno 2011: epoca di comproprietà, giri di mercato e – ahimè per la Samp – di retrocessioni incredibili. Il Doria è appena sceso in B dopo una stagione passata dall’esaltazione al tragicomico nel giro di nove mesi, tra decisioni sbagliate, beffe e quel pizzico di sfortuna che gioca sempre un suo ruolo in queste vicende. Intanto, a Milano, si decide il destino di Emiliano Viviano, all’epoca 25enne portiere in ascesa. Stabilmente nel giro della nazionale (ha appena giocato in un’amichevole contro l’Irlanda), Viviano è a metà tra Bologna e Inter. Un’incredibile errore di trascrizione riporta il portiere all’Inter, dove però si fa male al crociato nel pre-stagione. Allora l’Inter decide per uno scambio di comproprietà (anche se i giocatori rimarranno nelle loro squadre): la metà di Juraj Kucka – sì, lo slovacco che oggi gioca nel Milan – ai nerazzurri, mentre la metà di Viviano finisce nelle mani del… Genoa. Sì, di quel Genoa che domani Viviano si ritroverà di fronte per la 16° volta.

RIFERIMENTO BLUCERCHIATO – L’avventura di Viviano con il Genoa non è in realtà mai iniziata: nel gennaio 2012, con Viviano ormai ripresosi, il portiere viene acquistato dal Palermo, che riscatta la metà del Genoa, mentre Cesare Bovo – già in rossoblu, eroe involontario della Gradinata Sud – rimane al Grifone dopo esser stato in prestito dal club siciliano. Ciò nonostante, è strano pensare come la carriera di Viviano sarebbe potuta andare diversamente. In fondo, quel Genoa era sostanzialmente sprovvisto di portiere, visto che il Sébastien Frey di quegli anni non era più affidabile. Invece, cinque anni più tardi, Viviano si ritrova non solo giocatore della Samp, ma sostanzialmente senatore del club, con tanto di tatuaggio a certificare il tutto.

BILANCIO CHIAROSCURO – In ogni caso, ciò che potrebbe preoccupare Viviano è il bilancio personale contro il Genoa, l’avversario più affrontato nella sua carriera: ben 15 sfide finora tra A e B, in cui però è riuscito a mantenere la porta imbattuta solo tre volte (una sola con la Samp, nella sua prima stracittadina, quella del 28 settembre 2014: 1-0 con gol su punizione di Gabbiadini). Il bilancio personale parla di sei vittorie, tre pareggi e sei sconfitte: l’ultima gioia contro il Genoa risale al gennaio 2016, quando la Samp passò 3-2 in casa dei cugini con le grandi prove di Cassano, Soriano ed Eder. Viviano ha uno score migliore da quando è passato alla Samp: quattro derby, con due vittorie, un pareggio e una sola sconfitta (il rovinoso 0-3 del maggio 2016 a firma Suso e Pavoletti).

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