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Viviano e Puggioni, quando avere due numeri 1 in squadra è un vantaggio

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L’alternanza forzata fra Viviano e Puggioni in questa stagione porta con sè una dolce consapevolezza per i tifosi blucerchiati: al contrario di quanto accade spesso, per la Sampdoria l’avere due portieri titolari si è rivelato essere un punto di forza

Si dice che quello del portiere sia il ruolo più complicato, nel gioco del calcio: difficile obiettare qualcosa in merito, specialmente se si pensa al fatto che, oltre alle qualità tecniche, l’estremo difensore deve possedere una capacità di concentrazione e una sicurezza non comuni, che vanno trasmesse – con le parole e con i fatti – alla difesa. Per questo e per altri motivi, fra i tre portieri che di solito militano in una squadra, si stabilisce ad inizio stagione una ben precisa gerarchia che viene rispettata nel corso della stagione, con un titolare che, giocoforza, monopolizza il posto fra i pali e con gli altri due che devono esser bravi nel restare concentrati per scendere in campo per qualsiasi tipo di evenienza. Il fatto poi che la titolarità dell’uno escluda – salvo imprevisti – la possibilità di giocare dell’altro porta spesso alla presenza di un solo portiere di livello per squadra, perché è difficile che un numero 1 che potenzialmente potrebbe giocare da titolare accetti il ruolo di rincalzo per un’intera stagione. Anche alla Sampdoria, come nella gran maggioranza delle squadre, vige una linea di preferenza in merito agli estremi difensori: il titolare del ruolo è Emiliano Viviano, il suo secondo Christian Puggioni. E’ una scelta, questa, presa da mister Giampaolo già all’inizio del campionato, e che è stata portata avanti con logica e coerenza nel corso della stagione.

DUE NUMERI UNO – Già, ma questa stagione, per il ruolo del portiere, è stata piuttosto travagliata in casa blucerchiata. L’infortunio occorso ad Emiliano Viviano – infrazione dello scafoide rimediata a Pescara ad ottobre –  si è rivelata ben più importante del previsto, e ciò ha consentito a Christian Puggioni, che lo scorso anno non aveva mai visto il campo, di poter difendere finalmente i pali della sua Sampdoria. In questo senso, l’avere due numeri 1 si è rivelato essere un grandissimo vantaggio per la squadra blucerchiata: anzitutto perché l’ex portiere di Reggina e Chievo ha sempre accettato – ad inizio stagione e, soprattutto, al rientro di Viviano – il suo ruolo di secondo senza mai creare problemi, anzi contribuendo alla cementificazione del gruppo e trasmettendo senso di appartenenza alla maglia a tutti i suoi giovani compagni di spogliatoio. Secondariamente, perché la mancanza del titolare, nel periodo di convalescenza dall’infortunio, non si è sentita: merito di un portiere, come Puggioni, che prima ancora di essere un tifoso si è rivelato essere un professionista serio e affidabile, che si è guadagnato il rinnovo di contratto con le sue prestazioni sul campo e non semplicemente per la sua arcinota fede blucerchiata. Domani, se Viviano non dovesse esser pronto per scendere in campo, Puggioni difenderà ancora una volta i pali blucerchiati, andando peraltro a pareggiare il numero di presenze del suo collega in questa stagione: ben 18. Un numero di partite che, ad inizio campionato, ben difficilmente si sarebbe aspettato di poter giocare. In ogni caso, una cosa è assolutamente certa per i tifosi blucerchiati: comunque vada, la squadra sarà in buone mani.

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