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Viviano a ruota libera: «Sono al 95%. Europa? Siamo imprevedibili»

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Viviano a 360°: «In partita parlo con i tifosi in Gradinata, è vero. Rispettato dai genoani? Io ho rispetto di loro, anche se per noi sono il più grande nemico»

Dopo il grave infortunio e la relativa operazione chirurgica che ne lo ha costretto a saltare l’ultima parte della scorsa stagione e la prima di quella attuale, Emiliano Viviano è tornato a prendere possesso della propria porta, quella blucerchiata, sfoderando fin da subito ottime prestazioni. A parte l’errore tecnico di Cagliari, il portiere sembra essere tornato a pieno regime, anche se lo stesso estremo difensore non si sente ancora in forma al 100%: «Bisogna fare capire che ho avuto un infortunio molto grave. L’allenamento è una cosa – ha affermato il numero 2 blucerchiato ai taccuini de Il Secolo XIX -, ma è la partita a misurarti. Si sapeva dall’anno scorso che ci sarebbe voluto tutto questo tempo, quando abbiamo preso la decisione di operare il ginocchio che mi creava problemi da anni. Ora sono al 90-95%. Essendoci già passato, l’esperienza mi dice che per arrivare al 100% serve un annetto».

L’allenatore doriano Giampaolo e tutta la Sampdoria non hanno comunque mai perso fiducia in Viviano: «Giampaolo mi ha definito una Ferrari con le gomme sgonfie. Sono parole di grande stima e ne capisco anche il senso. E comunque, io sino ad oggi sono contentissimo della mia stagione, a parte l’errore di Cagliari, che poi è stato più un infortunio. Anzi, è stata la prima partita in cui ho provato sensazioni positive. Semmai potevo fare meglio con la Lazio… Comunque avrei firmato per un rientro così. Perché nonostante l’esperienza, le tante partite, quando ti fai male un po’ di insicurezza viene a chiunque». A fargli da secondo, non ci sarà più Puggioni: «Ha avuto questa opportunità, secondo me ottima sia a livello contrattuale che prospettive di gioco. L’ha colta giustamente al volo. Belec mi ha fatto subito una buona impressione».

Spazio poi ad un giudizio sulla stagione della Samp, che per il momento non può che definirsi altamente positiva: «A giugno tanti erano sul chi va là – prosegue il portiere fiorentino -, osservando cessioni e acquisti. Invece la società ha dimostrato di lavorare in maniera egregia. Adesso bisogna battere il ferro finché è caldo, evitando che si ripeta quanto ci è successo nella scorsa stagione. Essere sesti ce lo stiamo ampiamente meritando, abbiamo battuto Juve, Milan e Roma e vinto tante partite al “Ferraris”. Da un lato penso ‘ce la facciamo’, dall’altro visto il vissuto mi tengo più cauto, dico ‘siamo imprevedibili’. Per esempio, abbiamo perso tanti punti da situazione di vantaggio: vero è che se facessimo anche quest’altro step probabilmente saremmo a parlare di altri obiettivi. Però, credo che vedere giocare questa Samp sia bello, e questa è la vittoria principale».

Infine, il rapporto con la città di Genova. Viviano può ormai definirsi un blucerchiato e un genovese adottato, tanto che ha tatuato il baciccia sul proprio corpo e, prova del nove che vale forse più di tutte, inizia a comprendere il dialetto: «Sì, lo capisco… Adesso ho aperto un locale e un giorno mi piacerebbe provare ad abitare nel centro storico. Vengo apprezzato anche dai genoani? Secondo me uno deve comportarsi sempre con rispetto, ancor più rispetto per il più grande nemico. A me i genoani non hanno fatto niente. Come parlano bene di Perin tutti i sampdoriani che lo hanno conosciuto. Poi al derby mi fischino è giusto, anzi in quel caso mi mancherebbero quasi di rispetto a non farlo. Se è vero che in partita parlo con i tifosi in Sud? Certo. A volte anche con i tifosi avversari – conclude Viviano -, figuratevi se non lo faccio con i sampdoriani».

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