Ex Sampdoria, Yepes: «È stata una stagione in cui ho faticato molto. Sono successe tante cose! Sui play out dico questo»
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Ex Sampdoria, Yepes: «È stata una stagione in cui ho faticato molto. Sono successe tante cose! Sui play out dico questo»

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Gerard Yepes, ex giocatore della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista circa il periodo negativo in blucerchiato. Le dichiarazioni

In un’intervista al media spagnolo Sport, l’ex giocatore della Sampdoria Gerard Yepes ha parlato della sua esperienza in blucerchiato, con un’attenzione particolare alla stagione passata.

La salvezza ai play-out

Yepes ha definito la salvezza ottenuta ai play-out un momento cruciale. Ha raccontato le difficoltà incontrate dalla squadra durante l’anno, sottolineando l’importanza del gruppo nel superare le avversità. Le sue parole hanno trasmesso l’emozione di un’annata vissuta intensamente, culminata con un risultato raggiunto grazie a una lotta e a una determinazione collettive. La sua esperienza a Genova ha contribuito alla sua crescita personale e professionale. Di seguito le sue dichiarazioni:

AVVENIMENTI – «Sono successe molte cose, e la verità è che mi sono sentito responsabile e mi sono sentito molto male perché, oltretutto, ho un amore speciale per la Sampdoria, la società che mi ha fatto crescere e che mi ha fatto realizzare il mio sogno. Da quando avevo 16 o 17 anni, andavo con mio padre a vedere le partite della Sampdoria allo stadio, come un tifoso qualsiasi. Poi ho potuto realizzare il mio sogno giocando per la prima squadra, e aver vissuto tutte queste cose, mi ha fatto un bel po’ male dentro. È stata anche una stagione molto difficile, sia moralmente che emotivamente, e ho avuto bisogno anche di aiuto professionale perché non stavo bene. Alla fine, grazie a vari eventi accaduti, ci è stata data l’opportunità di giocare i play-out. E lì abbiamo giocato davvero da squadra. Abbiamo giocato due buone partite e, di fatto, abbiamo vinto entrambe per 2-0 e ci siamo salvati. E alla fine, abbiamo recuperato un po’ di una stagione che, a dire il vero, è stata molto difficile».

TIFOSERIA – «È stata una stagione in cui ho faticato molto perché, oltre a questo, ho la mia ragazza e la mia famiglia, che sono sempre stati tifosi della Sampdoria, che sono venuti allo stadio, in Gradinata, e ho sentito anche una maggiore responsabilità. Mi dispiaceva già che questa situazione si stesse verificando nel loro club, ma era anche mia. Pensavo che questo ciclo fosse finito e, auguro loro il meglio. Ho colleghi che sono miei amici e auguro loro il meglio. E ho anche tanti amici che sono tifosi della Sampdoria, che sono tifosi, che vanno allo stadio, e sia io che la mia famiglia auguriamo il meglio alla Sampdoria, anche a queste persone e, soprattutto, a tutti i tifosi che vengono sempre allo stadio e che sono meravigliosi. Per me, i tifosi sono il fondamento del club perché, come si dice qui in Italia, è una tifoseria incredibile, e non puoi dire loro niente. Dal momento in cui ti riscaldi fino al 90° o 95° minuto, a prescindere dal punteggio, a prescindere dalla partita, continuano a cantare senza fermarsi un secondo, ed è uno spettacolo che vale davvero la pena di andare a vedere. Non vi racconto nemmeno di giocare, che è pazzesco, ma andare a vedere lo spettacolo è spettacolare, e gli auguro il meglio».

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