2015

Zenga: «Credo nel senso di appartenenza. Qui mi sento a casa»

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Le emozioni non mancheranno né sul campo né nelle menti dei protagonisti di Sampdoria e Inter. La sfida che si giocherà domani pomeriggio al “Ferraris” sarà un ritorno al passato, un incontro con parte della propria carriera, un motivo di orgoglio. Mauro Icardi che tornerà, tra indifferenza e voglia di far bene, nella Genova del mare – come dice lui -, la medesima che lo ha lanciato dove adesso si trova con al braccio la fascia da capitano. Roberto Mancini sederà sulla panchina ospite, rivivendo i fasti e le sue magie all’interno di quello stadio. Walter Zenga sfaterà il tabù e cercherà di ottenere la prima vittoria contro i suoi “vecchi” colori.

 

E proprio il tecnico doriano, ribadendo la sua fede calcistica, ha anteposto ad essa l’onore di essere l’allenatore della Sampdoria: «Non c’è niente da nascondere sul fatto che io sia interista, sul fatto che la mia passione per l’Inter riguardi ventidue anni, sul fatto che abbia il Biscione tatuato sul polpaccio. C’è però da considerare che io sono l’allenatore della Sampdoria, la mia squadra simpatia: in ognuno c’è questa passione da ragazzino, sono andato anche a Wembley a vedere la finale di Coppa. Una squadra per andare bene – prosegue Zenga al canale ufficiale della Serie A – deve avere un senso di appartenenza, questo nessuno me lo toglie dalla testa: i protagonisti devono calarsi nella parte e ritenere più importante lo stemma sulla maglia del nome scritto dietro. Qui mi sento a casa».

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