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Pagelle Samp-Lazio 2-1: Diakité in ascesa, Viviano da Europeo

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Viviano 7.5 – Dacci oggi il nostro miracolo quotidiano. Possiamo adottarla come formula generale per il 2015-16 della Samp. La situazione è ben diversa da quella di Reggio Emilia, ma il numero 2 blucerchiato salva il risultato su Keita, ipnotizza Candreva dal dischetto e poi evita il 2-2 di Biglia su punizione al 94′. Non male, anche se lo sfogo finale contro Rizzoli – per quanto comprensibile – sarebbe stato da evitare.

Diakité 6.5 – Il primo tempo è un saliscendi, a metà tra la sofferenza per il mismatch con Keita e una progressione di 70 metri per costringere Hoedt al giallo. Nella ripresa la Lazio si tranquillizza e allora lui si concede anche il primo gol in blucerchiato risolvendo un mischione in area. Ed è probabilmente il gol della definitiva salvezza.

Silvestre 5.5 – Dei tre dietro, decisamente quello più in difficoltà. Il suo è un periodo un po’ così, confermato dall’ingenuità con la quale si perde Djordjevic nell’occasione dell’1-0. L’argentino è stato sempre apprezzato e richiesto per la sua ruvidità da difensore puro, ma deve stare più attento.

Cassani 6 – Non è facile tenere Candreva e ogni tanto se lo perde. Quando però Inzaghi toglie il nazionale azzurro (comunque poco attento oggi), la partita di Cassani si addrizza: gli ospiti si fanno più timidi e lui ha pure spazio per qualche sgroppata oltre il suo raggio d’azione.

De Silvestri 6 – Va apprezzato solo per l’atteggiamento stoico con il quale rientra in campo dopo la gomitata di Diakité sul gol del 2-1. Fascia di capitano sul braccio, passa una domenica tranquilla supportando Diakité nel guardare Keita e le sue progressioni.

Krsticic 5.5 – Quando lo si vede in campo, l’impressione è che il serbo provi a replicare giocate che compiva quando era un punto di riferimento della Samp. Parliamo di tre stagioni fa, di Delio Rossi, della sua maestria in cabina di regia. Non sembra più lo stesso giocatore: da un suo passaggio nasce l’1-1, ma il merito va ascritto più ad altri (dal 28′ s.t. Soriano 6 – Il turno di riposo gli ha giovato. Ben altro giocatore rispetto all’evanescente presenza contro il Sassuolo: di mestiere si guadagna la punizione che porta al vantaggio blucerchiato).

Fernando 7 – Non è dominante come in alcune partite viste in questa stagione (vedi la prestazione di Napoli, ancora impressionante dopo otto mesi), ma il brasiliano entra nel tabellino dei marcatori per la quarta volta in campionato. Un gol decisivo per non lasciar scivolare la gara nelle mani degli ospiti. A centrocampo è quello che lotta di più e smista il gioco a dovere. Dal suo piede parte la punizione del vantaggio di Diakité.

Barreto 6 – Il rendimento medio rimane deficitario rispetto al giocatore visto a Palermo, ma almeno oggi c’è qualche recupero di palla. Il paraguayano sembra più in palla del suo dirimpettaio Onazi.

Dodô 5 – Davanti continua a offrire spunti interessanti, ma dietro c’è sempre qualcosa da rivedere. L’entrata ingenua con la quale regala il rigore agli ospiti è da censura (dal 46′ s.t. Skriniar s.v. – Esordio per il giovane slovacco. Possente ma inesperto, visto che due entratacce nel giro di cinque secondi creano i presupposti per il pareggio della Lazio, sventato da Viviano. Ci sarà tempo per migliorare).

Muriel 5 – Col senno di poi e 35 giornate ormai disputate, cosa rimarrà della stagione di Luis Muriel? Da seconda punta, con Quagliarella davanti a lui, il colombiano offre un’altra prestazione insufficiente. Sempre in cerca del tocco di troppo, poco efficiente nello sfruttare quella velocità che nel secondo tempo – con squadre lunghe e campo aperto – dovrebbe dargli qualcosa in più. Invece niente: cambio inevitabile (dal 20′ s.t. Correa 6 – Leggermente meglio del suo compagno, visto che comunque rimedia due gialli ai danni di Gentiletti e Mauricio. Tuttavia, con le squadre lunghe e con la sua tecnica, ci si sarebbe aspettati di più. Diciamo che va bene così: rimangono tre partite per far vedere qualcosa e conquistarsi un posto a Rio 2016).

Quagliarella 6.5 – Solita partita di sostanza. E non è facile esser decisivi anche quando di palloni ne tocchi pochi. Eppure lui impensierisce Marchetti un paio di volte, fa a sportellate con i difensori avversari e soprattutto favorisce il pareggio di Fernando con uno schermo su Gentiletti da manuale del calcio. Cercavamo la sostanza a gennaio? A distanza di tre mesi, si può esser contenti.

Lazio (4-3-3):
Marchetti 6.5; Basta 6, Hoedt 5.5 (dal 1′ s.t. Mauricio 5.5), Gentiletti 5, Konko 5 (dal 38′ s.t. Morrison s.v.); Onazi 5.5, Biglia 6, Lulic 6; Candreva 5.5 (dal 18 s.t. Felipe Anderson 6), Djordjevic 6-, Keita 6.

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