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La squadra di Sampdoria dal suo debutto ad oggi
La Sampdoria forma parte della storia del calcio italiano. Anche se non è tra le squadre più conosciute in Europa, ha avuto la sua epoca d’oro negli anni ’90 e alcuni dei migliori calciatori italiani hanno fatto parte di questa società.
È un club speciale con un’identità unica al mondo.
La nascita della squadra
L’Unione Calcio Sampdoria nasce il 12 agosto 1946 con il nome di L’Unione Calcio Sampdoria. Frutto dell’unione di due società, una del 1891 chiamata la biancorossonera Ginnastica Comunale Sampierdarenese e d’altra parte la biancoblu Ginnastica Andrea Doria (1895), si iscrive per il suo primo campionato. Decidono che la maglietta sarà “blucerchiata: una maglietta blu circondata orizzontalmente da una banda di quattro strisce, che vanno in questo ordine: bianco, rosso, nero e bianco. La divisa della squadra è nata quindi dalla fusione dei colori delle due squadre. Inoltre, al centro della maglietta si trova lo scudo con la croce di San Giorgio, simbolo di Genova, e il profilo di Giovanni Battista Gauli, conosciuto come “Baciccia”, un pittore barocco prestigioso originario di Genova, con il tipico cappello ligure e fumando la pipa.
Una lenta e faticosa crescita
I primi anni della squadra non furono così facili, dato che il Sampdoria continuava a vivere nell’ombra della squadra principale della città: il Genova. Tuttavia, nel 1979 la società accoglie Paolo Mantovani che aveva l’obiettivo di consolidare la squadra come una grande squadra del calcio mondiale. E ci riuscì: nel 1985 la Sampdoria era campione d’Italia. L’anno successivo Vujadin Boskov rivoluzionò la squadra e l’allenatore russo fece vincere la seconda Coppa Italia nel 1988. Questi successi furono possibili grazie a grandi giocatori come Gianluca Pagliuca, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo.. Da questa squadra uscirono due dei migliori attaccanti italiani degli anni ’90, i «gemelli del gol»: Gianluca Vialli e Roberto Mancini, che poi contribuirono alle vittorie di due delle squadre italiane di maggior successo dell’epoca, la Juventus e il Lazio. Entrambi sono rimasti nel mondo del calcio anche dopo il ritiro, con ruoli influenti e di successo, come dimostrano i tredici trofei vinti in tre diversi paesi da Mancini, allenatore della nazionale italiana, incarico in cui è stato assistito dal suo inseparabile amico Vialli, morto l’anno scorso dopo una lunga lotta contro il cancro. Al giorno d’oggi, sempre più industrie si ispirano a questo sport e questa squadra per allargare il loro target agli appassionati di calcio, ad esempio, videogiochi con FIFA, casinò online con temi legati al calcio e all’industria della moda.
I suoi grandi successi
Il più grande successo della Sampdoria è stato quello di conquistare la Serie A nel 1991. Nel corso della sua storia ha disputato 66 campionati di serie A e 11 di serie B, aggiudicandosi uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe. Anche se il suo acerrimo rivale, il Genova, critica il club per essere troppo giovane, la Sampdoria ha dimostrato a tutti i suoi contendenti italiani ed europei quanto vale al momento di toccare la palla e gestire il gioco.
La grande caduta
Nei primi anni 2000 la Sampdoria rischiò il fallimento, ma grazie al petroliere Riccardo Garrone si riesce a salvare la società e lui viene nominato presidente nel 2002. Nei successivi otto anni proverà ad aggiudicarsi la Coppa Italia e parteciperà nel 2010 alla Champions League. In questi anni nella rosa c’erano giocatori come Giampaolo Pazzini e Antonio Cassano, giocatori di valore che però non bastarono per sfuggire alla retrocessione in serie B.
La ripresa tanto attesa
Nel 2012 la squadra riesce a tornare in serie A e nel 2014 Massimo Ferrero prende le redini della società e le mantiene fino ad oggi, cercando di portare di nuovo al successo i suoi giocatori.