Sampdoria, Arnuzzo: «Rinnovo? Ferrero e Ranieri sanno cosa vogliono»
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Arnuzzo: «Rinnovo Ranieri? Ferrero e il tecnico sanno cosa vogliono»

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Domenico Arnuzzo, ex blucerchiato, analizza ai microfoni di Primocanale la partita tra Sampdoria e Udinese: le sue parole

Domenico Arnuzzo analizza ai microfoni di Primocanale la prestazione della Sampdoria contro l’Udinese. L’ex blucerchiato sottolinea anche quanto sia controproducente la fase di stallo nel rinnovo di Claudio Ranieri e il silenzio di Massimo Ferrero.

UDINESE – «Una partita che sotto l’aspetto agonistico avrebbe potuto lasciare qualche dubbio, invece è stata una partita, secondo me giocata molto bene, sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista dell’organizzazione di gioco. Non si è visto molto giro palla ma si son viste delle azioni dettate ad andare in profondità. Alla fine, la Sampdoria ha saputo andare in vantaggio grazie ad un rigore, arrivato dopo una circostanza abbastanza casuale, però poi Quagliarella ha avuto anche una palla facile che, stranamente, non è riuscito a concludere in gol. Pur non facendo una prestazione eccezionale, la Samp ha fatto una buona prova».

TATTICA RANIERI – «Ranieri con la mossa di Thorsby, su De Paul, e di Gabbiadini ha fatto bene. Gabbiadini su Walace è stato un vero marcatore, il primo. Ha impedito all’Udinese, che ha in questi due giocatori dei grandi organizzatori di gioco, di mettersi in evidenza. Ha bloccato tutta la manovra della squadra».

SINGOLI – «Bereszynski ha fatto bene come tutti gli altri difensori. Hanno concesso pochissimo e sono stati tutti bravi. Mi rendo conto che Augello da quinto di centrocampo potrebbe aver trovato la sua posizione in campo preferita. Anche Thorsby va premiato per come ha oscurato De Paul e per come si è sacrificato».

LAVORO RANIERI – «Lui ha sempre avuto l’obiettivo dei 52 punti, ha conquistato un nono posto prestigioso. Ci sono tutte le grandi, compreso il Sassuolo, che è considerato tale, e poi c’è la Sampdoria. È arrivata prima di tante squadre come Fiorentina e Bologna. Il merito è anche di Ranieri. Il tecnico prova piacere a vedere che i suoi giocatori mettono in campo quello che provano durante la settimana».

PRESIDENTE E ALLENATORE – «Tra le due figure ci deve essere un rapporto che va al di là dell’aspetto calcistico. Si conoscono le persone, si frequentano tutto l’anno. Non so cosa serva aspettare una settimana in più. Se è questione di soldi, bisogna risolverla. Con il presidente però il rapporto è giornaliero. Ferrero sa quello che vuole Ranieri e Ranieri sa quello che vuole Ferrero. Tirarla alla lunga mi sembra che non sia determinante».

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