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Audero al settimo cielo: «Grazie Samp, ho sempre voluto restare»

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Il portiere analizza il suo momento alla Sampdoria e pensa già al futuro dopo l’addio alla Juventus

Arrivato alla Sampdoria in estate con un pedigreeottima certamente importante, ma ancora tutto da testare sul campo in Serie A, Emil Audero è riuscito a convincere tutto l’ambiente blucerchiato circa le sue qualità. Le sue parate hanno tenuto a galla spesso la squadra salvando il risultato in momenti difficili. Anche domenica pomeriggio, contro il Frosinone, ci sarà bisogno di tenere la guardia alta per ripartire al meglio dopo la sconfitta di Napoli: «Quest’anno più che mai il campionato è molto equilibrato – ha detto il portiere ai microfoni di Sky Sport -, molte volte si è visto come una una squadra favorita sulla carta possa commettere passi falsi. Il Frosinone cercherà il risultato perché sono in una posizione di classifica nella quale i tre punti sono fondamentali, ma allo stesso tempo anche noi cerchiamo la vittoria e quindi sarà una bella partita».

D’altro canto, è proprio costruendo la propria classifica con le vittorie nelle partite più “scontate” che si può ambire all’Europa: «Guardando la classifica non puoi non pensarci, il nostro obiettivo era soprattutto quello di essere più costanti possibile, se lo saremo allora potremo puntare veramente all’Europa». Audero ci tiene poi a ringraziare la Sampdoria per aver puntato su di lui in questo mercato di gennaio, modificando gli accordi precedentemente presi con la Juventus: «Sono molto contento di questa scelta che è stata fatta, io obiettivamente fin dall’inizio ho lavorato per una permanenza perché alla fine mi trovo in un’ottima società. Devo ringraziare la Sampdoria ma devo anche ringraziare la Juventus perché, come ho detto più volte, se sono qui è grazie anche alla Juve». Ultima battuta sul collega-rivale del Genoa Ionut Radu: «Con Radu c’è sempre stato un bel rapporto, ci siamo conosciuti anni fa nel settore giovanile, il mio augurio, in vista degli europei U21, per la sua nazionale ed è quello di incontrarci chi lo sa magari in semifinale o finale. L’augurio è quello di vederci più lontano possibile. Chi lo vince il derby se arriviamo in finale? Noi…».

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