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Audero-Rafael, chi fa il titolare? I pro e i contro

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La Sampdoria ha due nuovi portieri, ma chi di essi sarà il titolare? Ecco i pro e i contro di Audero e Rafael

I guardiani della porta della Sampdoria, rispetto alla stagione scorsa, sono completamente cambiati: se la stagione precedente i blucerchiati avevano iniziato con Viviano-Puggioni, terminando poi con Belec al posto dell’estremo difensore genovese, per quanto riguarda quest’anno i due numeri 1 sono Audero e Rafael. Due portieri che, per una questione o per l’altra, non soddisfano completamente tutti i tifosi doriani, preoccupati che nessuno dei due estremi difensori possa essere all’altezza di reggere una stagione intera in Serie A. Vediamo dunque pro e contro di entrambi.

Perché Audero

Giovane – classe ’97 -, di scuola Juventus – spesso una garanzia -, il portiere italo-indonesiano è uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico nazionale. Dopo aver svolto tutta la trafila delle selezioni giovanili azzurre è arrivato a difendere la porta dell’Under 21, dimostrando sicurezza e affidabilità. Fantastica la sua stagione a Venezia, dove ha ricoperto il ruolo da titolare, contribuendo in modo importante alla conquista dei play-off da parte della banda guidata da Inzaghi. Per la sua età, Audero ha dimostrato di essere un portiere pronto e carismatico, in grado di guidare la linea di difesa con autorevolezza. A suo favore parla anche l’importante investimento fatto dalla Sampdoria: un milione per il prestito e 11 per l’eventuale riscatto – con eventuale contro-opzione da parte della Juventus per 15 milioni. La parola finale spetterà poi a Giampaolo, ma è anche difficile pensare che la Juve abbia mandato in prestito un suo talento senza assicurarsi che avrebbe effettivamente giocato.

Perché Rafael

Dalla parte di Rafael gioca sicuramente l’esperienza: Audero è alla prima stagione in Serie A, in una piazza che certamente risulta essere più pretenziosa di Venezia. Come potrebbe reagire alla pressione e ad eventuali errori? Il portiere brasiliano, invece, ha imparato – o almeno, dovrebbe aver imparato, a questo punto della sua carriera – a gestire le pressioni esterne giocando in piazze importanti come Napoli e partecipando a prestigiosi tornei come l’Europa League e la Champions League. Naturalmente, molto dipenderà anche dal tipo di portiere su cui vorrà fare affidamento il tecnico doriano Giampaolo: Audero sembra essere un portiere più concreto – lui stesso ha confermato di essere poco folkloristico -, Rafael ha un ottimo bagaglio tecnico e ottimi riflessi, ma in carriera ha già palesato più incertezze che ne hanno poi condizionato il prosieguo della carriera. Può anche essere che però l’estremo difensore brasiliano avesse semplicemente bisogno di una piazza che gli desse nuovamente fiducia, fiducia che a Napoli non aveva più. Insomma, non è facile sciogliere la matassa: a questo dovrà pensarci Giampaolo. Ciò che importa è che la stagione inizi con una gerarchia ben definita, perché il ricambio in porta non è mai stato sinonimo di tranquillità e sicurezza.

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