Braida: «Aiutare la Sampdoria sarebbe bello. Radrizzani? Lo conosco»
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Braida: «Aiutare la Sampdoria sarebbe bello. Radrizzani? Lo conosco»

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Braida, doppio ex Sampdoria e Parma, ha fatto il punto sulla situazione del club blucerchiato: le sue parole

Ariedo Braida, doppio ex di Sampdoria e Parma, ha fatto il punto sul club blucerchiato. Le parole dell’ex dirigente a Il Secolo XIX.

PASSATO«Avevo firmato a inizio 2014 con Garrone, poi è arrivato Ferrero e non si è fatto più nulla. Mi è dispiaciuto moltissimo, avrei fatto cose importanti. Avevo parlato con un amico di New Yok, gli avevo detto: “Invitaci nei tornei estivi con i top club perché noi abbiamo la maglia più bella del mondo”. La indosserei anche solo per fare un giro in città».

RADRIZZANI«Lo vedo spesso, abbiamo i figli che vanno nella stessa scuola, e così ci salutiamo, ma nulla di più. Gli faccio un enorme in bocca al lupo, spero possa riportare dove merita un club che con Mantovani è arrivato in finale di Coppa dei Campioni. In realtà a Milano Radrizzani ha anche degli uffici di fronte a casa mia… mi permetto di scherzarci su, se ha bisogno per la Sampdoria… io sono a casa. Ma ci tengo a dire che è solo una battuta, mi raccomando, anche se certo dare una mano alla Sampdoria sarebbe bello».

PIRLO«Ma vincere è facile, è nella difficoltà, nella gestione della sconfitta che si vede la bravura. Pirlo? Da quando prima Mazzone, allenatore che aveva quell’umanità che serve al calcio, e poi Ancelotti, lo hanno messo in regia, Andrea è stato un professore. Nel Milan in quel ruolo era già allenatore in campo nel modo di esprimersi e di vedere il calcio. E poi aveva la magia: nella tecnica, nei piazzati, era straordinario».

COME SI VINCE IN B«Entusiasmo, fame e voglia sono imprescindibili ma non sufficienti. Gli allenatori devono essere bravi a tirare fuori il meglio ma a monte servono calciatori di valore. E io credo che nella scelta gli algoritmi possono aiutare, ma non guidare, come anche l’intelligenza artificiale: è l’uomo che deve essere al centro delle scelte, con le sue intuizioni. Il calcio non è matematica o scienza, ci sono tanti aspetti, sentimenti, emozioni, famiglia, affetti, carattere. Nel calcio c’è per forza approssimazione ma se vedi che nel lungo periodo uno indovina le scelte allora capisci anche il valore di chi decide».

CONFERME ALLENATORE«Sì, deve poter lavorare in pace. Ho visto un po’ la Sampdoria con il cittadella, c’è qualcuno che conosco di più, come Borini o La Gumina, peccato per il crack di Ferrari. Ma per capire quanto vale la rosa devi esserci dentro, viverla, andare a letto la sera pensando alla squadra che si costruisce provando sul campo giorno dopo giorno, insistendo. Tutti vorebbero fare il 4-3-3 di Guardiola, ma devi avere calciatori adatti. Può essere che Pirlo e la Sampdoria li abbiano, da qui a gennaio lo capiranno, il campionato è lungo c’è tempo per rifarsi. Ora è tutto nuovo. Società, mister, calciatori: la Sampdoria deve trovare la sua identità. Il Parma ora è un passo avanti alle altre di B. La Cremonese sulla carta è forte, arranca, ma può risalire. Altre verranno fuoi. E per la sfida del Tardini chissà, non sempre vince la più forte».

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