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Caprari è un caso: Giampaolo cambia atteggiamento

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Caprari non sembra mentalmente pronto al salto di qualità: Giampaolo apprezza il giocatore, ma non è disposto ad aspettarlo ancora per molto

Prima di sapere che la partita contro la Fiorentina sarebbe stata rinviata per i tragici fatti legati al crollo di Ponte Morandi, il tecnico della Sampdoria Marco Giampaolo aveva espresso tutta la propria frustrazione per l’impossibilità di schierare Gianluca Caprari. L’attaccante romano, reduce da un buon ritiro ma squalificato in virtù del rosso rimediato a Ferrara l’ultima giornata dello scorso campionato, era ritenuto dall’allenatore blucerchiato uno dei giocatori più in forma di tutta la rosa, e se non fosse stato per lo stop imposto dal Giudice Sportivo avrebbe preso posto in attacco accanto a Fabio Quagliarella. Di Caprari, peraltro, Giampaolo ha sempre parlato molto bene, intravedendo nel classe ’93 una tecnica e delle potenzialità ancora non espresse al massimo. Il tecnico doriano ha sempre dichiarato di veder meglio l’ex Pescara nel ruolo di trequartista, nel quale può agire più lontano dalla porta e sfruttare di più la sua velocità e il suo dribbling, ma in questa stagione lo si vedrà più facilmente nella posizione di attaccante, data la presenza di Gaston Ramirez e Riccardo Saponara dietro le punte.

Caprari, fin dal suo arrivo a Genova, ha sempre galleggiato a metà fra queste due posizioni, senza trovare mai una sua precisa identità: anche contro lo Spezia ha giocato prima da trequartista e poi da punta, senza riuscire mai a incidere davvero, senza trovare linee di passaggio o conclusioni interessanti. Il numero 17 sembra bloccato, quasi impossibilitato a dare sfogo alla fantasia e al talento che pure gli appartengono. Certo è che Giampaolo non potrà attenderlo in eterno: Defrel ha già dimostrato di essere un bomber vero, Quagliarella sembra inamovibile, per Dawid Kownacki deve essere l’anno della conferma. Il metodo della carota sembra in effetti non funzionare con il prodotto del settore giovanile della Roma: forse il bastone – il mancato inserimento negli undici titolari, come sembra voler fare in questo momento il tecnico – potrà stimolare maggiormente il giocatore a migliorarsi. Caprari dovrà darsi da fare e sbloccarsi, soprattutto da un punto di vista mentale, altrimenti il rischio è quello di passare un anno a guardare le partite dalla prospettiva ribassata della panchina.

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