Cessione Sampdoria, gli acquirenti non hanno fretta? La telenovela riparte

Cessione Sampdoria, l’ennesima deadline plausibile sta sfumando. Gli acquirenti non hanno fretta? Dipende se esistono

Ognuno può credere quello che vuole sulla possibile e futura cessione della Sampdoria. Va preso atto però che l’ennesima deadline entro cui il passaggio di proprietà doveva concretizzarsi sta andando in fumo. È dal 2021 che il traguardo viene strategicamente spostato in avanti. Nel solo 2022 sono state innumerevoli le date da cerchiare sul calendario: prima della fine del mercato invernale, subito dopo San Valentino, dopo l’uscita dell’Italia dalla qualificazione ai Mondiali in Qatar, entro Pasqua, a salvezza conquistata, subito dopo la fine del campionato, in tempo per il mercato estivo, entro la fine della sessione di trattative di agosto, prima dell’inizio del campionato, entro l’inizio dei mondiali in Qatar, subito dopo la fine dei mondiali in Qatar, entro l’inizio del calciomercato invernale, in tempo per fare qualche colpo e rafforzare la squadra. Nel frattempo Massimo Ferrero ha fatto in tempo a smaltire i 12 mesi di interdizione e tornare sulla scena.

Oggi, si legge, gli acquirenti potenziali della Sampdoria non avrebbero fretta di concludere. La Sampdoria non è certa di mantenere la categoria essendo, con merito, in piena lotta per non retrocedere. E un club che perde la Serie A ha un valore completamente diverso. Un club in Serie B, con un parco giocatori depauperato e ridotto all’osso, non vale i 40 milioni di euro che Ferrero e Gianluca Vidal auspicano di incassare dalla cessione della Sampdoria. Il problema è che la Serie B sarebbe il male minore (o il male necessario). Il problema è che senza l’arrivo di un nuovo acquirente (posto che esista allo stato attuale un nuovo acquirente, eccetto Alessandro Barnaba che si è ritirato) lo spettro del fallimento è ogni giorno più concreto.