Cessione Sampdoria, a giugno la svolta? Difficile sostenere il contrario

Cessione Sampdoria, a giugno la svolta societaria? Considerato l’impianto costruito difficile possa accadere qualcosa prima

La Sampdoria a giugno conoscerà il suo destino. Non serve avere il dono della preveggenza per capire che al termine della composizione negoziata (06/06) dovrà per forza accadere qualcosa sul fronte societario. Dopo più di un anno di narrazioni, iniziate già dal gennaio 2021 e relative alla sempre imminente (ma mai raggiunta cessione) del club, a giugno si saprà quale sarà il destino del club doriano. Non ci potranno più essere rinvii: il bilancio dovrà essere approvato e si capirà se la Sampdoria riuscirà a iscriversi al prossimo campionato.

A oggi, con l’eccezione fatta per la composizione negoziata, tutti gli altri scenari restano immutati. Le carte per la sottoscrizione del bond convertibile non sono ancora pronte e comunque nessuno dei nomi dei possibili sottoscrittori ha ancora fatto un passo concreto in quella direzione. Il “bond” è altro tempo concesso alla proprietà attuale: milioni di euro con in pegno le azioni della Sampdoria. Con il “bond” il cambio di proprietà, se ci sarà, sarà allo scadere dei termini per la restituzione del capitale ai sottoscrittori. Non prima. I termini? Diciotto mesi.

Resta immutata, cristallizzata a quanto si narrava già dal 15 agosto, la posizione relativa alla cessione diretta del club a fronte del pagamento di 40 milioni di euro al Trust Rosan con l’accollo dei debiti della Sampdoria. Gianluca Vidal, nelle ultime dichiarazioni pubbliche, ha confermato che non sono mai stati effettuati i versamenti richiesti dall’unico gruppo dichiaratosi interessato all’acquisto (Di Silvio-Al Thani).