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Chi è Murillo, personalità e garra per la Sampdoria

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Conosciamo meglio il nuovo centrale a disposizione di Di Francesco: forza fisica straripante, leadership e carisma i suoi punti di forza

Dopo due anni e un campionato vissuto da protagonista – la scorsa stagione -, Joachim Andersen ha detto addio alla Sampdoria per trasferirsi in Ligue 1, al Lione. La società di Corte Lambruschini è stata così chiamata a sostituire il centrale danese con un altro difensore di livello per il ruolo di titolare a fianco di Omar Colley – al momento il tecnico doriano Eusebio Di Francesco può contare solo su Alex Ferrari e Julian Chabot nel ruolo. La scelta della Sampdoria è così ricaduta su Jeison Murillo, centrale di proprietà del Valencia che, come da comunicato ufficiale, si è trasferito a Genova in prestito con obbligo di riscatto.

Murillo, classe ’92, si forma calcisticamente nel Deportivo Cali, in Colombia, prima di passare, sotto il controllo dell’Udinese, al Granada. In Liga il centrale passa poi in prestito al Cadice – estate 2011 – e al Las Palmas – estate 2012 -, prima di rientrare alla base nel luglio del 2013. Due ottime stagioni con la maglia biancorossa gli valgono quindi, nel 2015, la chiamata dell’Inter, che decide di portarlo in Serie A sborsando 8 milioni. A Milano Murillo si guadagna la stima dei tifosi nerazzurri, soprattutto nella prima stagione, formando con Joao Miranda una coppia difensiva di altissimo livello. Gli spazi per il centrale si riducono poi leggermente verso il termine del campionato 2016/17, il secondo all’Inter, fatto che spinge la società di Corso Vittorio Emanuele ad accettare, in estate, l’offerta del Valencia. Nella sua seconda esperienza spagnola Murillo alterna ottime prestazioni a lunghi periodi di assenza dal campo per infortuni di varia natura, non riuscendo di fatto ad imporsi come titolare inamovibile.

Il resto è storia recente: il passaggio al Barcellona a gennaio scorso – 112′ minuti totali in campo con la maglia blaugrana -, il rientro al Valencia e il passaggio alla Sampdoria. Murillo torna in Serie A, un campionato nel quale ha già dimostrato di poter dire la sua, con grande voglia di rivalsa, con la fame di chi, dopo un periodo poco appagante dal punto di vista professionale, ha il bisogno e la voglia di dimostrare di poter ancora essere un giocatore di livello. Alla Sampdoria Murillo troverà un ambiente ideale per rilanciarsi e far valere quelle caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto: forza fisica straripante, ottime qualità nel gioco aereo e nell’uno contro uno e, soprattutto, grande personalità.

Ai tempi dell’Inter l’allora ds nerazzurro Piero Ausilio aveva paragonato Murillo a Ivan Cordoba proprio per la tipica garra sudamericana mostrata dal centrale sul rettangolo verde. Da questo punto di vista, la cattiveria agonistica e il carisma di Murillo non potranno che tornare utili alla Sampdoria, che negli anni passati ha spesso denunciato la mancanza, specialmente nei momenti topici della stagione, di leader carismatici, che sapessero trasmettere la giusta scossa adrenalinica ai compagni. Per questo, oltre che naturalmente per l’aspetto tecnico, l’arrivo di Murillo alla Sampdoria può anche essere letto come un beneaugurante segnale: quest’anno la squadra blucerchiata potrà e dovrà crescere soprattutto in autostima e convinzione, andando a colmare così il gap “psicologico” con le rivali. Per questo tipo di obiettivo, l’operazione Murillo sembra effettivamente essere una delle scelte più azzeccate che la proprietà doriana avrebbe potuto prendere.

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