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Il commento tecnico: Due orrori e zero punti

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Il commento tecnico della sfida di ieri tra Chievo e Sampdoria: «Diventa difficile ribaltare il risultato dopo certi orrori difensivi»

Difficile immaginare una modo più fastidioso e imbarazzante di perdere una partita. Non tanto per la prestazione del Doria che, siamo onesti, non è stata così spiccatamente negativa nel suo complesso. I due errori, o meglio orrori, fatti in occasione dei due gol del Chievo sono difficilmente commentabili, se si vuole mantenere un tono pacato e diplomatico. Una cosa è certa: regalare due gol una delle difese più forti del campionato equivale quasi sempre a una sconfitta. I due episodi sono stati talmente decisivi nello sviluppo della partita da orientare qualsiasi tipologia di analisi tattica. Per il Doria e mister Giampaolo dev’essere frustrante perdere contro una squadra, quella di Maran, costantemente alla ricerca sistematica della profondità col lancio lungo e del controllo delle conseguenti seconde palle. Quando una idea di calcio che ruota attorno al dominio del pallone, con passaggi corti e qualità nelle giocate, viene sconfitta da una che, invece, si sviluppa basandosi su interdizione, densità difensiva e ripartenze, il risultato ha un peso specifico molto più negativo rispetto a una partita disputata contro una squadra che predica i tuoi stessi contenuti tecnico-tattici. Non parlatemi dell’assenza di Silvestre, però. Non c’entra assolutamente nulla con le carenze difensive del Doria. Ieri Palombo ha giocato bene, così come non ha sfigurato Skriniar. I problemi seri sono sulle fasce laterali, come detto e stradetto in questo campionato. Fino al mercato di riparazione si può fare ben poco, purtroppo.

ORRORI INACCETTABILI – Quello che penso, rispetto alla gara di ieri, è molto semplice. Il Doria, secondo me, ha giocato la sua partita ma ha compromesso tutto con due errori che a questo livello sono inaccettabili. L’uscita di Puggioni, la “diagonale” di Regini, lo svenimento di Sala…tutte queste cose in una sola partita. Diventa difficile poi ribaltare il risultato e l’inerzia della partita. Perchè il Doria nel secondo tempo si è dato parecchio da fare, fino all’ultimo secondo. Questo fa capire che la squadra, nel profondo, c’è.

TENDENZA SUICIDA – L’elemento di maggior negatività è proprio questa (contro)tendenza suicida  che mette sempre le partita in salita. Non è possibile avere sempre il pallone fra i piedi e subire gol in quel modo. Non bisogna permettere a squadre che giocano sulle tue spalle di colpirti con questa facilità. La stagione del Doria, finora, ha detto soprattutto questo. Dalla risoluzione o meno di queste amnesie tecnico-strutturali passa tutto, ma proprio tutto, il destino dei blucerchiati.

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