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Crisi Sampdoria, quella blucerchiata non è l’unica nobile europea a vivere un momento di profonda di difficoltà: i dettagli

Crisi Sampdoria, in Europa (oltre a quello doriano) ci sono tanti team storici a vivere un momento di profondissima difficoltà societaria e di risultati
La Sampdoria, come riportato da Il Secolo XIX, è l’emblema di una crisi che sembra non avere fine. La squadra blucerchiata, con uno Scudetto in bacheca e un curriculum europeo di prestigio, vegeta nelle zone basse della Serie B dopo l’ennesima sconfitta. Un tracollo clamoroso per un club di tale blasone.
E a rendere il quadro italiano ancora più drammatico, c’è il rischio di un “derby” in cadetteria: la Fiorentina sta seriamente flirtando con la retrocessione.
La situazione in casa viola è tesa: lo Stadio Franchi è semi-vuoto per i lunghi lavori di rifacimento, i tifosi sono inferociti, e l’assetto dirigenziale ha visto il cambio in panchina, con Vanoli subentrato a Pioli, e il direttore sportivo Roberto Goretti che ha preso il posto di Pradè.
A complicare il tutto, la confusione societaria, anche a causa dei problemi di salute che costringono il presidente Rocco Commisso negli Stati Uniti. Insomma, la rosa sembra inadatta a lottare per la salvezza in Serie A, e l’ombra della Serie B si allunga, a meno che la Doria non compia l’ulteriore “impresa” di sprofondare ancora.
Dalla Premier al baratro: il caso Blackburn
Il “caso clinico” della Sampdoria, per quanto complesso, non è isolato. Basta volgere lo sguardo oltremanica per trovare il Blackburn Rovers, tre volte campione d’Inghilterra (l’ultima nel ’95 con annessa partecipazione in Champions League), in una situazione analoga. I “Rovers” sono diciottesimi in Championship (la seconda divisione inglese, dove stazionano da otto stagioni) e lottano per non retrocedere in terza serie. Per un club che figura tredicesimo nella storia per presenze nel massimo campionato (72 partecipazioni), un declassamento simile è un dato sconcertante.
Il Super Depor e l’Europa in crisi
Il giro del mondo delle “nobili decadute” tocca poi la Spagna e la Germania. Il Deportivo La Coruña, campione di Spagna nel 2000 e protagonista di cinque Champions League consecutive (memorabile la cavalcata 2003/04 fino alle semifinali, eliminando mostri sacri come Juventus e Milan), ha fatto rumore non tornando subito in Liga, ma scendendo in terza divisione nel 2020.
Una debacle dalla quale il “Super Depor” si è faticosamente ripreso, ottenendo nel 2024 il ritorno in Segunda (la seconda divisione), dove è attualmente in testa a pari punti col Racing Santander: la promozione in Liga è a portata.
In Germania, il Borussia Dortmund ha perso il suo rivale storico nel Revierderby: lo Schalke 04. I sette volte campioni di Bundesliga (con una Coppa UEFA vinta nel ’97) sono da tre stagioni in Zweite Liga (seconda divisione) e, con l’attuale primo posto solitario, sperano sia la volta buona per la risalita.
Allargando l’orizzonte, il Montpellier, vincitore della Ligue 1 2011/12, è appena finito in Ligue 2 (dove giocava Jordan Ferri, ex centrocampista del Montpellier, ora blucerchiato), lontano dalla vetta. In Olanda, il Vitesse, club con 35 stagioni consecutive in Eredivisie interrotte nel 2024, è penultimo in seconda serie.
Oltreoceano, il Santos, la squadra di Pelé, è retrocessa per la prima volta in 111 anni di storia nel 2023, e, dopo la promozione, rischia di nuovo grosso. Per scongiurare un altro smacco, Neymar (attaccante brasiliano tornato al Santos e con un infortunio al ginocchio) sta provando a stringere i denti e a scendere in campo per aiutare la squadra.
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