Decreto Rilancio, pieni poteri alla FIGC: cambiano i termini per i ricorsi
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Decreto Rilancio, pieni poteri alla FIGC: cambiano i termini per i ricorsi

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Serie A, lo spauracchio dei ricorsi da parte dei club viene risolto dal Decreto Rilancio: tempi ridotti per la giustizia sportiva

Uno dei problemi principali, legati alle decisioni sulla ripresa della Serie A, è il rischio ricorsi da parte delle squadre danneggiate. In soccorso della FIGC potrebbe arrivare il Decreto Rilancio che prevede la possibilità di riforme molto incisive sulla stagione 2019/20. Ex art. 218 è consentito: annullare il campionato in corso oppure modificarne la formula con l’introduzione della formula play off e play out.

Le squadre di Serie A hanno già palesato la loro contrarietà a un cambio di formula e all’eventualità di concludere il campionato con la classifica maturata fino all’ultima giornata disputata, sottolineando la possibilità di adire le vie legali per tutelare i propri diritti. In soccorso della Federazione arriva il procedimento ex art. 218 che prevede:

  • Superamento della giustizia federale in favore di un unico grado di giustizia sportiva: il Collegio di Garanzia del CONI.
  • Tempi serrati per i ricorsi, dalla decisione i club avranno sette giorni ricorrere e in due settimane dovrà arrivare la decisione. In caso di non responso da parte del Collegio di Garanzia il ricorso si considera respinto. E a quel punto la palla passa direttamente alla giustizia amministrativa.
  • Procedimento davanti al TAR, anche in questo caso i tempi vengono accorciati. I club hanno 15 giorni per impugnare la decisione o il silenzio del Collegio di Garanzia del CONI. Il TAR deciderà nei sucessivi 25 giorni. Lo stesso procedimento varrà anche davanti al Consiglio di Stato per un tempo massimo di 102 giorni dal provvedimento impugnato.

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