2013

Èder: «Arrivai in Italia a 15 anni. Quest’anno sono stato male»

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Ospite a Studio Live, il talk show del giovedì sera su Samp TV, Eder ha parlato di vari temi (qui la prima e la seconda parte del suo intervento), dicendo di non sentirsi ancora salvo: «Sicuramente siamo in una situazione tranquilla, però non possiamo fare passi falsi come quello contro il Palermo, dobbiamo fare punti per dichiararci matematicamente salvi. Però penso che ci sia un buon distacco dalle ultime e penso che quest’anno la quota salvezza sarà un po’ più bassa che 40 punti, considerando anche il calendario difficile delle ultime in classifica. Il punto del derby è stato molto importante, perché perdendo si poteva andare a mano sei e avere un po’ più di paura, però è andata bene così e domenica a Bologna dovremmo fare una gran partita».

Non è stata una stagione facile per Èder, che è dovuto rientrare in patria per gravi motivi familiari: «Quest’anno ho passato un momento difficile, sono lontano dalla mia famiglia e sentirsi via computer non è facile. Però da quando sono arrivato qui tutti mi sono stati vicino e se hai un gruppo così affiatato ti fa star bene, ti da la forza per andare avanti. Sul prolungamento del contratto: ho accettato ben volentieri perché qui mi trovo molto bene e spero di fare meglio anno dopo anno per ripagare tutti».

Quindi una considerazione, sull’importanza che da al giocare per la Sampdoria: «Io penso che un giocatore quando va in campo deve dare il 100%, quando io entrò in campo con la maglia della Samp intendo dare sempre tutto».

È tempo di sfogliare l’album dei ricordi, a partire dall’arrivo in Italia: «La prima volta arrivai in Italia a 15 anni, quando Corvino mi portò a Lecce. Feci la Primavera e vincemmo il campionato, poi i salentini mi volevano tenere ma la mia squadra brasiliana non mi volle vendere. Dopo due anni ritornai alla Fiorentina ma non giocai perché avevo davanti attaccanti molto forti e quindi mi consigliarono di andare ad Empoli e la riuscii a crescere sia dal punto di vista tecnico che umano».

A Bologna, Èder sarà sostituito da Sansone: «Tra di noi ci deve essere la giusta concorrenza, in allenamento tutti diamo il massimo e poi decide il mister per il bene della Sampdoria. Bologna è una trasferta difficile, perché hanno grandi attaccanti come Gilardino e Diamanti e quindi noi dovremmo stare molto attenti nell’affrontarli».

I 37 punti sono oppure no una buona sintesi del valore dei blucerchiati? Il brasiliano risponde: «I fatti dicono che ora valiamo 37 punti, ma da quando è arrivato mister Delio abbiamo fatto un girone molto positivo, su dodici partite penso che solo due ne abbiamo sbagliate dal punto di vista mentale, quella di Cagliari e quella in casa contro il Palermo. Però ad oggi avere 37 punti con ancora sei partite da giocare penso che sia motivo d’orgoglio, siamo una squadra giovane e col tempo potremmo migliorare molto».

 

 

Con la collaborazione di Nicolò Pizzorno.

 

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