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Ekdal è sicuro: «Alla Samp contenti di me». E attacca l’Amburgo

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Ekdal è soddisfatto della prima parte di campionato, ma il cammino è ancora lungo. E su Giampaolo…

Arrivato alla Sampdoria sul finale del mercato estivo, Albin Ekdal ha saputo mettersi immediatamente a disposizione del tecnico Marco Giampaolo. Diverso da Lucas Torreira, di cui ha raccolto il testimone, Ekdal aveva il difficile compito di non farlo rimpiangere e permettere al giovane talento Ronaldo Vieira di crescere senza bruciare le tappe. Il bilancio della prima parte della stagione è buono per il centrocampista svedese che alla testata Dagens Nyether racconta il suo inserimento alla Sampdoria: «Il mio è un ruolo di collegamento fra la difesa, gli altri centrocampisti e l’attacco, quindi mi trovo in mezzo a tutte le fasi di gioco. Devi sempre essere attivo, parlare, hai la possibilità di vedere bene quello che succede sul campo. È necessario essere un leader per interpretare questo ruolo: non ti puoi nascondere. Giampaolo è un allenatore molto bravo. È concentrato sui dettagli tattici, ha un’idea di gioco molto chiara. Passaggi corti, palla a terra, come piace a me. Forse è per questo che mi sono inserito così bene nel suo sistema di gioco. Fino ad oggi sono contenti di me, però devo continuare così e non mollare mai». 

Nel passato tante scelte sbagliate da parte dell’Amburgo che hanno condizionato la tenuta fisica del giocatore: «Sono un professionista, mi sono reso conto che i miei infortuni erano dovuti a una cattiva gestione del mio fisico da parte del club. Ho sempre saputo di essere in grado di giocare tutte le partite, se le cose vengono fatte nella maniera giusta. Ora l’ho dimostrato, ma io non avevo dubbi. Quando sono arrivato in Italia non vedevo l’ora di giocare con continuità e senza le preoccupazioni che avevo in Germania. La tragedia del ponte Morandi? Non è una cosa che ti puoi aspettare nella città in cui vivi. È stata dura, soprattutto per alcuni miei compagni che conoscevano chi era sul ponte. Noi della Samp abbiamo provato ad aiutare come potevamo, le persone hanno la capacità di alzarsi dalle avversità più orrende. Passo dopo passo la città è tornata alla normalità. La vita deve continuare. Però a tutti coloro che hanno perso la vita ci penso sempre».

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