Eramo e la Samp: un amore mai sbocciato - Samp News 24
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2014

Eramo e la Samp: un amore mai sbocciato

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È tornato neanche troppo in silenzio, accompagnato dall’etichetta di ‘nuovo Poli’ pesante quanto un’incudine. Mirko Eramo incarnava il prototipo del giovane maturato (tanto e bene) in Serie B, e pronto al medesimo percorso nella massima serie. L’unico, tra quelli in comproprietà (c’erano anche Regini e Zaza) ad essere davvero convinto circa il suo ritorno alla Samp, come narrava il ds Osti, sorpreso di quanto fosse «entusiasta» di tornare a Genova. E non è vero che gli altri erano i soli ad essere accostati a grandi squadre, perché, secondo indiscrezioni di qualche mese fa, pure Eramo era stato osservato dal Milan. Probabilmente una delle tante cose che si scrivono, ma sicuramente una voce che, per quanto ciò oggi possa far ridere qualcuno, non avrebbe avuto nulla di clamoroso. Con quaranta presenze, due assist e sette goal, Eramo è stato uno dei pilastri del Crotone, «nostro protagonista assoluto» disse senza dubbi l’allenatore Drago a fine campionato. Tra i giocatori migliori dell’intero campionato. 

Di lui, negli ultimi quattro mesi, si è sentito dire di tutto. In negativo, naturalmente. E a giudicare dai commenti, parrebbe proprio che da ‘nuovo Poli’ abbia fallito. In realtà, Eramo ha giocato solo la prima partita, in casa, sotto l’acqua, contro i campioni in carica della Juventus. In quel match, Eramo giocò 72 minuti e sbagliò la stessa percentuale di passaggi di Gabbiadini (44%). Convinto dalle tante ed insistenti critiche sul conto del centrocampista pugliese, Delio Rossi decise di escluderlo, terminando prima d’iniziare l’esperimento di ‘nuovo Poli’ caldeggiato con tanta insistenza dalla società in estate. A fine mercato, la Sampdoria acquista Bjarnason e di fatto ammette di essersi sbagliata nel considerare Eramo un potenziale titolare. Poi proverà un po’ tutti in quel ruolo: Gentsoglou, Wszolek, Renan. Per Eramo solo un’altra presenza, in Coppa Italia (e a partita in corso), prima di salutare tra le esagerate contestazioni e il rammarico di non aver mai potuto smentirle. È di poche ore fa la notizia del suo passaggio in prestito all’Empoli, un arrivederci che, ahimé, sa tanto di addio. Perché l’ambiente non l’ha mai accettato e perché forse farà un’altra grande stagione e il Milan di turno finirà per prenderlo davvero. 

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