2013

ESCLUSIVA – Accardi: «Samp, lavora per dimenticare il derby. Il 3-0 nel 2009 difficile da digerire»

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Che il derby ci serva da lezione“, Gastaldello dixit. Il ko subito domenica sera dalla Sampdoria è di quelli memorabili, di quelli che giocatori e tifosi difficilmente dimenticheranno. D’altronde è capitato solo una volta alla Samp di uscire sconfitta 3-0 dal Ferraris contro il Genoa. Era il 28 novembre 2009 e la squadra dell’allora tecnico Delneri interruppe il periodo positivo di inizio stagione vedendosi rifilare tre gol nella stracittadina. La redazione di SampNews24.com ha raggiunto in esclusiva uno degli elementi che componeva quella rosa e che prese parte a quello sfortunato incontro, l’ex difensore blucerchiato Pietro Accardi, oggi in forza all’Empoli.

Come ricordi quel derby in cui entrasti durante la ripresa?

«Ho assolutamente un brutto ricordo. Sappiamo tutti l’importanza che riveste la stracittadina e quanto i tifosi tenga ad una gara così delicata e importante per la forte rivalità che c’è a Genova. Perdere 3-0 è veramente duro da accettare anche psicologicamente. Ricordo all’indomani sembrava una giornata di lutto, però fa parte del calcio. Ma, se devo essere sincero, è stata davvero una brutta esperienza».

Eppure era iniziato bene il campionato e nelle prime 13 giornate avevate conquistato 24 punti.

«Eravamo partiti benissimo, ma come tutti sanno in queste partite non c’è una squadra favorita. Spesso vince chi riesce a mantenere l’attenzione, perché si tratta di sfide con tanto stress mentale e psicologico. La tensione è sempre molto alta, chi riesce a mantenere l’attenzione riesce a portare a casa un risultato positivo».

Prendendo spunto dalle parole di Gastaldello, quella brutta batosta vi servì da lezione?

«A noi servì perché fece scattare in noi un qualcosa che ci permise di prenderci la soddisfazione di vincere nel derby di ritorno. Inoltre raggiungemmo una posizione in classifica davvero positiva e impensabile ad inizio stagione».

Come ci si riprende dopo una sconfitta del genere in una sfida del genere?

«Lavorando a testa alta e lavorando soprattutto sugli errori che sono stati commessi, questo fa parte del nostro lavoro. Da ogni sconfitta bisogna cercare di prendere il lato positivo se c’è e se non c’è bisogna comunque andare avanti a testa alta. Sappiamo benissimo che il calcio ti propone subito la possibilità di di riprenderti la domenica successiva, basta una serie di risultati positivi per capovolgere la situazione».

Questa Samp deve ripartire anche puntando sui propri uomini chiave?

«Devono essere bravi i giocatori più esperti a trascinare la squadra. Questa è una Sampdoria molto giovane e ha bisogno dei leader che non mancano, dato che all’interno ci sono ottimi giocatori con esperienza e personalità. Su tutti sicuramente Gastaldello e Palombo, che da tanti anni militato in Serie A e in blucerchiato. Hanno la Samp nel cuore e sapranno bene come reagire supportando i più inesperti».

Quanto è importante tornare a fare punti per voltare immediatamente pagina?

«E’ molto importante, ma è importante anche dopo una sconfitta in un match diverso dal derby. Noi calciatori siamo bravi e non abbiamo difficoltà a metterci velocemente alle spalle una vittoria o una sconfitta, ma più che altro, è importante per dare un segnale ai tifosi che sono quelli che soffrono di più per questo ko».

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