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2013

Esclusiva Stadio – Pandolfo: «Lo stadio: polo di Eventi in Fiera»

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Il progetto “Stadio alla Fiera” sta a cuore a tutti i tifosi sampdoriani, per questo abbiamo intervistato, in esclusiva ai nostri microfoni, Alberto Pandolfo, consigliere comunale e presidente della Com. Bilancio del Comune di Genova.

Sia Marco Doria che Claudio Burlando giudicano interessante il pre-studio di fattibilità sulla cittadella dello sport che dovrebbe sorgere nella zona fieristica e che vedrebbe la realizzazione del nuovo stadio di proprietà della Sampdoria. Dopo che sono state distrutte le idee aeroporto, Colisa, Calata sanità, questa sarà la volta buona?
«La vicenda dello stadio in tutte le sue innumerevoli annunciazioni non può essere affrontata come semplice posizionamento di una pedina su uno scacchiere. Ma del resto, come tutte le opere importanti e strategiche per la città, portano con loro delle ricadute. Ad esempio per lo stadio: la viabilità e la sosta per l’afflusso delle persone e la sicurezza. Elementi rispetto ai quali non si può prescindere, questo ci deve indurre ad allargare i confini, a non pensare solo alla struttura sportiva ma si deve pensare al quartiere dove va a insediarsi».

La costruzione di questo progetto voluto dalla famiglia Garrone rappresenterà concretamente il rilancio della Fiera di Genova e del quartiere della Foce? 
«Se non si risolvono alcune questioni può diventare molto difficoltoso, ma per come è utilizzata oggi la fiera fuori dai periodi fieristici non è che sia luogo molto frequentato. Questo potrebbe essere l’occasione perché diventi un luogo di accesso alla città. Insieme allo stadio quindi la possibilità per i Genovesi di percorrere spazi che sono inutilizzati. Far diventare la Fiera fruibile diciamo dal palazzo Nira fino a Punta Vagno, questo è il confine di cui dobbiamo tenere conto. La questione in sede istituzionale non è stata ancora affrontata, la mia esperienza di residente a Marassi e per il resto dalla lettura delle informazioni che non ho vagliato». 

Tra poco il Comune si dovrà esprimere in maniera definitiva e dare il via libera a procedere con lo studio di fattibilità. Quali sono i tempi per l’okey definitivo e per l’inizio dei lavori?
«Per i tempi non posso saperlo ancora, in Consiglio Comunale abbiamo analizzato la questione in via informale, aspettiamo che arrivi qualcosa di ufficiale in modo da valutare l’insieme degli elementi della questione: le ricadute sul quartiere, i collegamenti viabilistici e la sosta, il collegamento del porto antico, il trasferimento dello Yachting Club, la riorganizzazione del medio levante. La Fiera deve diventare un Polo di Eventi».

Perché è stata individuata questa area che si trova in una zona centrale della città, a contatto con la principale arteria di comunicazione urbana tra levante e ponente, quando i più moderni stadi di proprietà in Europa (Allianz Arena di Monaco e Emirates Stadium dell’Arsenal) sono costruiti in zone periferiche? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta? Questo può far ritornare la gente a riempire gli impianti anche in Italia?
«Se ci sono dei servizi per chi va allo stadio, come la possibilità di arrivarci in sicurezza, con mezzi pubblici in maniera agevole, sicuramente la gente sarà incentivata a frequentare la zona fiera e lo stadio. Una offerta commerciale nel contesto dello stadio può allettare il frequentatore, non un commercio alimentare chiaramente, sarebbe un commercio connesso allo sport, non sostituzione, aggiunta intelligente. Riguardo i problemi viabilità alla Foce: l’idea sarebbe di aprire via dei Pescatori alla città, inizialmente ai mezzi pubblici, gli autobus da Via Cavour a via dei Pescatori. Poi naturalmente le ipotesi in futuro di aprire un accesso in sopraelevata».

L’edizione genovese di Repubblica del 20 febbraio dice che la Sampdoria farà richiesta preventiva per poter giocare in trasferta gli incontri in programma durante il Salone Nautico. Le due cose sono incompatibili oppure no?
«Non si può pensare di sostituire il Nautico con lo stadio, noi dobbiamo arricchire l’idea della Fiera, affiancare al Nautico degli Eventi di grande portata che portino a Genova nuovi flussi di visitatori. Non caliamo dall’alto lo stadio con il paracadute, ma creeremo delle infrastrutture che agevolino la coabitazione tra più eventi. Gli eventi che potrebbero esserci in quel contesto sono: sport, nautica, musica, fiere, convegni ed esposizioni. Quindi anche concerti di grande capienza, visto che la zona lo permette».

(in collaborazione con Edoardo Repetto)

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