ESCLUSIVA - Volpi: «Serie A? Stop tardivo. Errore giocare Samp-Verona»
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ESCLUSIVA – Volpi: «Un errore giocare Sampdoria-Verona»

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Esclusiva SampNews24 – L’ex blucerchiato Volpi: «Giocare Sampdoria-Hellas Verona e gli altri recuperi a porte chiuse è stato un errore»

Dall’emergenza Coronavirus al taglio degli stipendi in Serie A, l’ipotesi playout e la situazione della Sampdoria. La redazione di SampNews24.com ha contattato in esclusiva l’ex centrocampista blucerchiato Sergio Volpi per discutere di questi temi.

Innanzitutto, come stai vivendo questa emergenza siccome abiti in una delle zone più colpite dall’emergenza Coronavirus?

«Fortunatamente sto bene, mi trovo nella regione più colpita. Resto chiuso in casa, come lo sono da quindici giorni. Aspettiamo tutti che arrivino tempi migliori».

Credi che sia possibile parlare di ripresa del campionato oppure alla fine le società di Serie A dovranno arrendersi?

«In questo momento è dura dura parlare di calcio, quando ci si trova in una situazione del genere. Comunque penso che sia estremamente difficile che si possa riprendere il campionato di Serie A e portarlo a termine. Ad oggi sono altre priorità, come quella della salute dei cittadini, che valgono molto di più del calcio in questo momento». 

In tutto lo scenario non ti sembra che i calciatori siano un po’ l’ultima ruota del carro? Si parla di riprendere il campionato e allenamenti, ma c’è di mezzo anche la salute.

«Quando è scoppiato tutto il casino, è stato giusto fermare il calcio. Alla fine è vero, è uno spettacolo e ci sono tanti interessi in ballo. Ma non dimentichiamoci che i calciatori sono ragazzi, persone normali e ai rischio contagio. È stato un errore giocare Sampdoria-Hellas Verona e gli altri recuperi a porte chiuse, bisogna veramente fermare tutto. La gente allo stadio c’è sempre andata e per me giocare a porte chiuse non è calcio». 

La Sampdoria è una delle società più scettiche riguardo a come si potrebbe tornare ad allenarsi. Si parla di sessioni atletiche e niente utilizzo del pallone. È possibile preparare il rientro in campo così?

«Non si può fare allenamento così. Ci sono cose veramente ben più importanti di parlare della ripresa degli allenamenti quando c’è tutta una nazione in difficoltà. Vanno rispettati i decreti, che impongono determinati comportamenti. Non esiste solo il calcio in Italia, soprattutto in questo momento, e ci sono cose che vengono prima del calcio».

Dovesse iniziare il campionato, al più tardi il 13 giugno cambiando la formula, quanto potrebbe essere difficile rientrare in campo?

«È importate finisca tutto il prima possibile. Poi quello che accadrà, accadrà. Cambiare la formula del campionato non so come possano pensare di farlo. Non so come si possa rimettere insieme una stagione che, giustamente, si è fermata. Studieranno il piano migliore per fare in modo che le società abbiamo pochi problemi economici, ma è veramente dura mettere insieme playoff e playout. Ci saranno società che non li vorranno, chi vorrà tenere buona la classifica attuale e chi ancora punterà a disputarli. Secondo me sarà un casino. Ci sono organi competenti che faranno tutte le valutazioni del caso».

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