Ferrero: «Esonero di Zenga troppo prematuro. Stiamo progettando una grande Samp» - Samp News 24
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Ferrero: «Esonero di Zenga troppo prematuro. Stiamo progettando una grande Samp»

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Il vulcanico presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è tornato a parlare dopo che la sua squadra sembra ormai fuori da ogni pericolo di retrocessione. La salvezza matematica è molto vicina e il presidente può rilassarsi concedendo qualche dichiarazione, come quelle rilasciate ieri sera durante Tiki Taka, programma sportivo in onda su Italia 1 e condotto da Pierluigi Pardo.

JUVE – Si parte parlando della Juventus, che ha compiuto un’impresa quasi impossibile e ha conquistato così il suo quinto scudetto consecutivo. Ma i bianconeri saranno anche gli ultimi avversari della Sampdoria nella partita del 15 maggio a Torino: «E spero di vincerla. Mai dire mai, ho capito che nel calcio niente è certo. Sarà una partita alla pari, bella, e non si può dire nient’altro. Guardate il Milan, ha perso col Verona al 93’, con noi invece Brocchi è stato un fenomeno. E mi fermo qua, che sono in silenzio stampa, va’…».

TOTTI – Si passa alla Roma, club in cui è scoppiato il caso Totti e la società sembra tentennare per prolungargli il contratto. Il presidente Ferrero, però, non sembra della stessa idea: «Rinnovo a Totti? Glielo rifarei oggi il contratto. Non si può trattare così uno che ha fatto la storia della Roma. E’ come Cassano, gioca un quarto d’ora, fa la sua giocata e ti fa prendere i 3 punti. Il resto è noia». 

ESONERI – Anche il Milan ha qualche guaio a cui pensare, perchè forse l’esonero di Sinisa Mihajlovic non è stata un grande idea, dati i risultati del nuovo mister Brocchi: «Secondo me è stato fatto un errore di sbaglio – spiega Ferrero con una sua tipica espressione – mancavano poche partite e avrebbero dovuto tenerlo fino alla fine, gare come quella con il Verona non le avrebbe perse. Il gruppo con lui era compatto, i giocatori lo amavano. Però, sai, gli errori si fanno, pure io ho mandato via Zenga forse in modo prematuro. Lo sappiamo, Mihajlovic gioca in una certa maniera e anche il Milan ne era consapevole, ma i suoi risultati li ha ottenuti e mandare via un allenatore a quattro giornate dalla fine è un errore».

LA GIOIA PER IL FIGLIO – Per il numero uno di Corte Lambruschini, domenica è stata una doppia gioia. Vittoria contro la Lazio e l’arrivo del quinto figlio, Oscar: «Oggi avere un figlio a 65 anni lo auguro a tutti, perché può sembrare una battuta ma veramente ti dà una seconda vita. Può sembrare da incoscienti, ma Dio ti aiuta e i figli “so’ pezzi de core”. Ho provato una cosa che non so spiegare, vedere questo bambino in sala parto uscire e poi piangere è un’emozione che ti stringe il cuore».

LEADER – In occasione della celebrazione dell’impresa juventina, e di conseguenza di un capitano storico come Gigi Buffon, ci si chiede se anche nella Samp  si possa trovare un leader di simile importanza: «Beh, la Samp è una squadra molto giovane, in questo momento potrebbero essere Viviano o De Silvestri. Sono molto uniti, è uno spogliatoio molto allegro, si divertono. Poi è arrivato Cassano, e se non fa un po’ di casino non è lui (ride, ndr)». 

PROGETTI – Si erano fatte tante ipotesi sul futuro di Vincenzo Montella, tra cui quella di allenare la Nazionale italiana: «Andrà dove lo porta il cuore». Poi si corregge e spiega meglio: «No, io sono sicuro che rimarrà con me perché per l’anno prossimo stiamo costruendo una grande Sampdoria. Il primo anno che sono arrivato qui si diceva “guarda chi è sto pazzo”, il secondo anno lo sapevo che ci avrebbero spaccato le natiche, che avrebbero fatto di tutto per uccidere Ferrero, ma non ce l’hanno fatta grazie a Dio. L’anno prossimo però ci troveranno in posizioni più importanti, perché non è questo il punteggio che ci meritiamo».

MOVIOLA – Un’ultima battuta sulla possibilità di inserire la cosiddetta “moviola” sui campi di calcio, ipotesi molto gettonata per la prossima stagione: «Io trovo che non ci sia gara senza arbitro, è una persona umana che può sbagliare. Stiamo parlando di uno sport, rendiamolo piacevole e non uccidiamolo. Facciamo entrare i tifosi allo stadio – conclude – e che vinca il migliore». 

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