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Ferrero: «Altra Samp prima di me. Schick? Che errore venderlo»

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Sampdoria, il patron Ferrero a 360°: «Schick deve rimanere almeno un altro anno. Grazie a Sinisa per le belle parole, prima di me era un’altra Samp»

Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è intervenuto quest’oggi ai microfoni di “Italia nel pallone”, programma in onda su Radio 2, toccando vari temi dal calciomercato al bilancio societario recentemente chiuso con un utile di circa 3 milioni. Si parte parlando di Patrik Schick, straordinario talento blucerchiato richiesto da molti top club: «E’ un nostro calciatore e il più grande errore che si possa fare è mandare via il ragazzo dalla Samp. Deve fare un altro anno con noi – chiarisce Ferrero – è un talento naturale, ne nascono ogni 20-30 anni. Ci terrei a tenermelo, e non lo scambierei nemmeno con Belotti: gli scambi li fa Maria de Filippi a Uomini e Donne!». A proposito di fenomeni, uno in particolare è rimasto nel cuore del patron doriano: «Totti alla Samp? Tutta la vita lo prenderei, è il mio grande amore. Stendiamo un velo pietoso sulla sua gestione oggi, non guardo il “giardino” della Roma, in questo Paese e nel calcio la riconoscenza è un optional. Se fossi il presidente della Roma me lo terrei tutta la vita – chiarisce – è un patrimonio dell’UNESCO. E’ un fuoriclasse, così come lo è Cassano, solo che hanno fatto due percorsi diversi. Francesco ha usato la sua intelligenza a suo favore, invece Antonio ha un gran nemico: se stesso. Anche se gli voglio bene, è un ragazzo particolare, chiedete a lui perché non è riuscito il matrimonio quest’anno».

BILANCIO E ALLENATORI – Er Viperetta prosegue l’intervista parlando dell’andamento della Sampdoria da un punto di vista imprenditoriale: «Nel calcio spesso è un problema di riconoscenza – spiega Ferrero –  la Samp prima di me era un’altra cosa, sto facendo le strutture, gli spogliatoi. Chiudo un bilancio in positivo di 3,5 milioni e non va bene. In Italia chi lavora sodo dà fastidio, chi è bravo dà fastidio». Anche sul campo c’è chi sta ottenendo buoni risultati, nonostante le ultime due giornate abbiano riservato solo sconfitte alla Samp: «Giampaolo? L’appetito vien mangiando. Io sono contento di questa stagione, perché mi sveglio e canto. E spero di cantare “Si può dare di più”. Il mister me lo tengo, tutta la vita. Queste persone sono il calcio». Questa sera sulla panchina vicina a quella di Giampaolo, ci sarà mister Sinisa Mihajlovic, per cui Ferrero ha avuto sempre un “debole”. Nella conferenza stampa di ieri, il tecnico serbo lo ha ringraziato pubblicamente per il periodo trascorso insieme: «Ha detto belle parole su di me, lo ringrazio. Lui è un purosangue, sa essere riconoscente, sa capire chi gli vuole male e chi gli vuole bene. Da quando sono nel calcio non sono cambiato – ci tiene a precisare il numero uno blucerchiato – sono solo andato a “scuola da presidente”. Il calcio è come l’ape regina del cinema, se ti punge potresti anche andare in delirio. Sono sempre me stesso, prima ero più goliardico, prendo le misure, in questo Paese c’è una grande malattia che ti uccide, è l’invidia. Bisogna volare basso e…schivare il sasso».

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