Ferrero: «Terzo posto possibile. I soldi sono miei, dietro di me nessuno» - Samp News 24
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2015

Ferrero: «Terzo posto possibile. I soldi sono miei, dietro di me nessuno»

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Chi c’è dietro Massimo Ferrero? Questa è la domanda che oramai fa da leit motiv alle vicende della Sampdoria, attivissima sul mercato di riparazione e intenzionata a costruire una rosa che possa competere seriamente per l’Europa. Dopo l’intervista a Volpi, che smentisce a più riprese di essere l’uomo dietro la forza del Presidente, lo stesso Ferrero si confessa a Il Secolo XIX in un’intervista pubblicata nell’edizione odierna e della quale vi riportiamo qualche passaggio.

«Sono entrato qui da tifoso, non da esperto di calcio. Sono sempre andato alla ricerca dell’arca perduta, la vita senza colpi di scena è una noia. Vivo nell’allegria, ho chiamato mio figlio Rocco Contento…il calcio è come la Borsa. Compra, vinci, gioca e pentiti, ma nun me pento mai. Ho molto credito, le banche i soldi me li danno perché io li restituisco sempre».

Poi si arriva al sodo, al burattinaio che manovra Ferrero: «Ancora ‘sta storia. Sono 30 anni che me rompono con questa cosa. Le do una notizia, dietro Ferrero non c’è nessuno, magari ci fosse qualcuno. Presentatemi tutta ‘sta gente che c’ha li soldi. Non sono figlio del cioccolato, sono un figlio delle stelle, mi alzo al mattino e lavoro, ho prodotto tanti film che hanno avuto successo e successo uguale soldi. Lo giuro su mio figlio, se c’era uno coi soldi prendevo Messi. Ho comprato la Sampdoria per divertirmi, ho quanto basta per campare e spendere grazie a quello che ho incassato con i miei film da solo».

L’ultimo botto di mercato è stato Samuel Eto’o, un capolavoro mediatico e tecnico alla Sampdoria: «Quando ero a Londra avevo preso appuntamento con Eto’o ma lui era in ritardo e io non sopporto de nun fa gnente. A un certo punto vedo arrivare un uomo di colore e dico “ecco Eto’o”, sono andato a salutarlo ma era un cameriere. Me so’ sbagliato…Poi è arrivato quello vero, un signore fighetto, io l’ho salutato da lontano, lui mi ha riconosciuto ma mica credeva che fossi io il presidente. Era abituato a quello dell’Everton, uno con la bombetta à la Gastone…».

Obiettivi, la Champions: «Abbiamo concordato con Sinisa, la mia grande forza è non stare mai dalla parte del torto…il terzo posto è possibile, la squadra si diverte, proprio come il presidente. Possiamo infilarci è la fortuna del nuovo».

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