2013

Roberto Soriano: tra Gamper e svogliatezza…

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Era stato Antonio Cassano a definirlo come il giovane della Primavera che più lo aveva colpito, ancora più di Poli. Prelevato dal settore giovanile del Bayern Monaco, Roberto Soriano approda in Italia grazie a un’intuizione di Marotta e Paratici, il duo delle meraviglie. Dopo il suo pieno inserimento nella Primavera, viene mandato in prestito all’Empoli nell’ambito dell’operazione che portò Pozzi in blucerchiato e, soprattutto inizialmente, fece fatica ad imporsi. Per prima cosa, per una semplice questione tecnica: si tratta oggettivamente di un centrocampista né carne né pesce che non ha ancora trovato la sua identità: troppo poco dinamico e offensivo per giocare tra le linee, troppo paciugone in fase di copertura. Ma allora aveva appena 20 anni ed era alla prima esperienza tra i grandi. «Sarà un problema di testa» si diceva, complice anche il suo vizio di rimediare ammonizioni sciocche. Rientra alla Base avendo messo insieme 27 presenze e due reti, tutto sommato niente male visti gli inizi.

Quindi Atzori lo conferma, come anche Iachini, e poi Ferrara e Rossi in questa stagione. Purtroppo però le qualità che evidentemente hanno visto in lui questi quattro allenatori e Fantantonio, in molti devono ancora capire quali siano. Giocatore all’apparenza svogliato, superficiale, spesso e volentieri avulso dal gioco. Tre sole le prestazioni in blucerchiato degne di nota: l‘andata e il ritorno dei Palyoff contro il Varese nella posizione di “finto” trequartista e contro il Bercellona, in cui la sua zuccata vincente in tuffo ci valse il Gamper. Un po’ poco per un rinnovo contrattuale a cifre pari a quelle di suoi compagni di reparto, vero? Ancora ieri ha confermato il suo trend negativo, che fortunatamente è valso l’ingresso in campo di Sansone con le conseguenze che tutti noi conosciamo. Cassano in passato era rimasto molto impressionato anche da Franco Zuculini, vecchia conoscenza del calcio italiano e anche del Genoa… Non sarà mica che Antonio ha sbagliato un’altra volta? Nel dubbiom ci sono ancora 17 partite da giocare e l’augurio di tutti è che da domenica prossima alla fine del campionato, l’italo-tedesco, faccia vedere il perché si è meritato il rinnovo. Sennò sapete che paura sarebbe stata perderlo a costo zero…

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