Garrone: «Bisogna ripartire o l'Italia non si riprenderà»
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Garrone: «Bisogna ripartire o l’Italia non si riprenderà»

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L’ex presidente della Sampdoria Garrone sulla ripresa economica: «Occorre ripartire per forza o il Paese non riuscirà a riprendersi»

L’ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone torna a parlare. Non di calcio ma di economia e degli scenari a seguito dell’emergenza Coronavirus. Il numero uno di ERG non ha dubbi che ogni settore debba ripartire: «Questa crisi in due mesi ci è già costata 11 punti percentuali sul Pil, un’enormità. Occorre ripartire per forza» precisa al Secolo XIX. «Applicando tutte le prescrizioni a tutela della salute, per gradi, valutando filiere e aree geografiche: vedremo le decisioni del governo. Ma ripartire è necessario, sennò il Paese non riuscirà a riprendersi. Il problema sarà il debito accumulato, ci vorranno tanti anni prima di tornare a una situazione economica ante Covid-19».

«Erg ha adottato da subito le misure necessarie e siamo 800 persone il virus non è entrato nella nostra azienda. Abbiamo il 70% in smartworking, ma abbiamo anche il 30% della forza lavoro che opera negli impianti sul territorio. Tante altre aziende ci sono riuscite. È anzitutto, ma non solo, questione di salute; ed è nell’interesse dell’azienda assumersi la responsabilità di fare piani e rispettarli: se qualcuno si ammala mette in quarantena interi reparti. In questi mesi di fermo soffrono i produttori di energia, ma le rinnovabili hanno priorità di dispacciamento perciò noi teniamo, le rinnovabili dimostrano di tenere anche in situazioni di shock».

E sui settori meno critici: «Dall’edilizia ai servizi, anche tanti artigiani. Il nodo non è chi riparte, ma come si riparte. Occorre riorganizzare la produzione, in accordo con i sindacati, rivedendo le squadre e i turni, spalmando le attività sulle 24 ore, per alleggerire il trasporto pubblico, organizzando magari anche trasporti alternativi. Anche le piccole imprese possono farlo, non solo le grandi. Quanto tempo durerà la Fase 2 Seguendo questi criteri nell’arco di un mese potrebbero ripartire tutti. Si andrà avanti così per mesi, con il distanziamento e tutto il resto, temo, sino a quando non arriverà il vaccino. Mi preoccupa di più la Fase 3, quella che dovrà rilanciare leconomia dell’Italia per riparare i danni patiti. Ci ritroveremo con un debito enorme, pubblico e privato, da pagare. Come faremo a recuperare Pil? Sono preoccupato per il Paese, occorre evitare che le imprese falliscano, avrebbe un impatto sociale forte».

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