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2014

GdS – Eder: «Dobbiamo divertirci, a Napoli per vincere»

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Con l’arrivo di Sinisa Mihajlovic, a prendere per mano la squadra è stato sicuramente Martins Eder, attaccante brasiliano che già risultò fondamentale nella conquista della promozione nel girone di ritorno del campionato 2011/2012. Domani la Sampdoria affronterà il temibile Napoli di Benitez, non proprio un avversario qualunque… «Noi andiamo là per vincere – dice il brasiliano -. Non sappiamo come andrà a finire, lo scopriremo al fischio finale. Nel frattempo, rispettando il Napoli, cercheremo di colpirlo nei punti deboli».

Una dichiarazione che può sembrare azzardata, forse anche presuntuosa. Ma c’è un motivo se l’attaccante brasiliano parla così: «Se stiamo lì a difenderci, se arretrimo troppo, un gol lo subiamo di sicuro. Meglio fare come in tutte le altre partite: pressare, attaccare, conquistare la palla in avanti, da dove è più facile colpire. Divertirci, insomma, quello che dovrebbe fare chiunque giocando a calcio, quello che qui faccio ogni giorno, anche in allenamento».

“Divertirci”. Secondo Eder, il segreto del suo rendimento, dei suoi 7 gol in campionato, sta tutta lì: altro che l’ossessione del gol che affligge diversi compagni di reparto… «Io mi diverto perché sto bene, gioco meglio, aiuto la squadra e la Samp vince. Non vivo per il gol, non l’ho mai fatto e, forse proprio per questo, non sono mai stato un grande cannoniere».

A proposito dei gol, la collocazione in campo scelta per lui dal tecnico serbo ha certamente aiutato. In effetti la collocazione tattica dell’ex Brescia è sempre stata un argomento dibattuto: meglio seconda punta o centravanti di movimento? O addirittura esterno d’attacco? «E’ stato l’argomento di uno dei miei primi colloqui con lui. Ha impotato il suo 4-3-2-1 e mi ha sistemato subito a sinistra per cercare poi il tiro di destro. Poi un giorno mi ha chiesto se avevo già giocato fantasista o centravanti. Gli ho risposto: io mi alleno per stare bene, dove gioco lo decidi tu».

Ad essere cambiato con Mihajlovic, è soprattutto l’approccio psicologfico alle partite: «E’ arrivato qui e, prima ancora dell’esordio, anzi, prima di scendere in campo per il primo allenamento, ci ha detto: io gioco solo per vincere. Ci ha convinti, ci ha dato fiducia».

In conclusione, il brasiliano, nell’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”, si sofferma sulla fiducia che ha acquisito la squadra. Sembra che nulla possa rompere il nuovo giocattolo blucerchiato, se i ragazzi continueranno ad avere la giusta mentalità: «Se ci credi è più semplice, e noi adesso ci crediamo di più. Sarà fondamentale crederci pure quando arriveranno momenti difficili, ma ora vediamo di divertirci ancora un po’».

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