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Gene Gnocchi: «Cassano? A Verona l’essenza del calcio»

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La storia del calcio ha visto tanti talenti, a volte si sono persi, a volte sono esplosi e a volte sono restati a metà strada. I tifosi blucerchiati fra il 2007 e il 2011 e dopo un lungo giro anche in questa stagione hanno ringraziato e ringrazieranno la metà strada che ha portato Antonio Cassano a Genova: se a Madrid avesse preferito gli allenamenti ai cornetti alla crema probabilmente Fantantonio non avrebbe mai deciso di ricostruirsi una carriera al’ombra della Lanterna, e regalare quelle emozioni che sul campo ha regalato.

In una lunga intervista rilasciata a Gianlucadimarzio.com, il conduttore televisivo e comico Gene Gnocchi ha parlato proprio del numero 99 blucerchiato, annoverato tra i “talenti maledetti” del calcio: «Il mio giocatore preferito? Tanti. Dejan Savicevic era un fuoriclasse in campo e ho avuto la fortuna di conoscerlo anche fuori. Lo reputo una persona straordinaria. Impazzivo per Rivera, che aveva alcune caratteristiche in cui mi rispecchiavo. Poi sono diventato matto per i vari Platini, Zidane e Messi: ogni epoca regala un giocatore che ti ispira più degli altri. Ho sempre avuto un debole anche per i “maledetti” del pallone come George Best, Paul Gascoigne, Matthew Le Tissier, Antonio Cassano. Domenica ho visto fare tre o quattro cose a Fantantonio che sono la vera essenza del pallone. Chi ha giocato sa che il vero calcio è quello. Sono sempre alla ricerca di qualche giocatore che mi faccia sognare in questo senso».

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