Il commento tecnico: Anonimia blucerchiata - Samp News 24
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2015

Il commento tecnico: Anonimia blucerchiata

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Fatto: ieri la Sampdoria ha giocato solo quindici minuti scarsi a inizio gara. Fatto: senza la parata di Bizzarri su Muriel staremo parlando di una grande vittoria senza guardare i giusti meriti, bypassando completamente la prestazione. Fatto: senza il miracolo di Viviano, probabilmente, si sarebbe messa in luce, giustamente aggiungerei, la cattivissima gestione della gara da parte dei blucerchiati. Ancora una volta la Sampdoria è partita all’arrembaggio, con belle giocate e ritmo da calcio spettacolo, per poi spegnersi completamente per tutto il resto della gara. Nessuna idea, nessun barlume di gioco al di fuori delle sporadiche folate dei suoi talenti offensivi. Ma non vi siete stancati di vedere Viviano rinviare lungo a cercare gli attaccanti senza pensare mai a giocare la palla, perdendola senza nemmeno essersi accorti di averla fra i piedi?

 

Procediamo con ordine ad analizzare quali, secondo la mia personalissima opinione, sono state le chiavi negative di una partita che di buono ha solo ed esclusivamente il risultato finale. Inanzitutto la disposizione del centrocampo, denso e contenitivo con l’abbassamento di Eder sulla sinistra. L’inserimento di Ivan, deleterio nel primo gol con quella palla calciata fuori da campetto di provincia, sull’esterno destro è stato totalmente sbagliato. Il giovane centrocampista ha tanta buona volontà ma nessun equilibrio, al momento, per giocare a questo livello. Pressa continuamente, spesso senza motivo, tatticamente va per conto suo ed è troppo, troppo frenetico. Nelle ultime due apparizioni è stato schierato davanti alla difesa, a Frosinone, ed esterno destro, ieri al Bentegodi. Vero che è un ragazzo giovane e che va aspettato. Vero però che la crescita va sviluppata secondo le sue caratteristiche e non in posizioni del campo a lui non congeniali. Il ruolo di Carbonero, schierato interno di centrocampo con l’obbiettivo di creare superiorità numerica fra le linee (cosa riuscita solo in occasione del gol), non ha sortito alcun effetto dopo l’inizio roboante. La linea mediana della Samp, inspiegabilmente bassissima dopo il vantaggio, ha tolto qualsiasi tipo di dinamismo ai giocatori di qualità nella fase offensiva. L’unica nota positiva, per fortuna, è rappresentata dal duo Fernando-Barreto, vero argine e fulcro creativo della manovra. Proprio alla luce di questa considerazione trovo difficile appoggiare la sostituzione (giusta) di Ivan con Palombo e il conseguente spostamento di Fernando alla mezzala. Perchè è stato spostato l’unico vero giocatore di equilibrio quando quello che serviva era esattamente quello che stava dando in quella posizione? In altre parole, perchè cambiargli posizione se stava andando bene lì dov’era? Altro elemento veramente deludente è stato il continuo lanciare in avanti, saltando totalmente il centrocampo, senza mettere mai in condizione i giocatori offensivi di poter attaccare la profondità palla al piede sfruttando eventuali movimenti dei compagni. I lanci di Viviano poi sono stati veramente un continuo freno disgregante per la manovra. Ma veramente le indicazioni date al portiere sono quelle di buttare su la palla sempre e comunque? Sono stati tantissimi i palloni buttati via, non solo per errori tecnici ma anche per effetto di un contenimento difensivo immobile e non proiettato assolutamente alla fase offensiva. Linea bassa, pallone sempre, o quasi, sui piedi dei giocatori del Chievo e contropiede nullo. La Samp ha dei giocatori offensivi molto importanti ma ieri sono stati sfruttati malissimo. Le cose che si vedono sono che Muriel gioca da fermo, ieri si è visto nitidamente, e che Eder, pur partendo lontano dalla porta, è sempre decisivo se accompagnato dalla squadra. Poi ci sono anche Carbonero, Cassano, Correa, Fernando, Soriano, Barreto. Insomma le qualità per fare la partita non mancano assolutamente. Ciò nonostante anche ieri si è totalmente rinunciato alla proposizione offensiva. Perchè questa squadra passa dal sembrare uno schiacciasassi nei primi minuti a essere anonima, piatta, attendista e senza ombra di gioco? Il punto ottenuto non deve assolutamente essere accolto come ho sentito dire eri nelle interviste post gara. Non è importante sbloccarsi in trasferta ma cominciare ad essere continui nella gara e a mostrare idee chiare nello sviluppo della partita. Il Doria ieri non ha giocato per almeno ottanta minuti. Sono tanti, troppi. Non focalizziamoci sulle occasioni di Muriel e di Barreto nel secondo tempo. Queste sporadiche situazioni, con la qualità che Zenga ha a disposizione, ci saranno sempre durante il campionato.

 

La partita di ieri ha portato alla luce nuovamente una serie di considerazioni che, spesso a torto, i risultati positivi tendono a mettere in secondo piano. La Sampdoria ha tanta qualità e una rosa importante rispetto a molte altre squadre di A ma, in alcune partite, gioca troppo sottoritmo e si assenta anonimamente dalla partita rimanendo lì in attesa, senza nessun tipo di sussulto. Senza giocare non si va da nessuna parte. Può andare bene una volta, magari due, ma alla fine si paga sempre dazio. Poi, ripeto, si può analizzare tutto in funzione del risultato e allora ieri si è ottenuto sicuramente un buon punto in un campo molto difficile. L’impressione, però, è che ieri si sia persa l’ennesima occasione per fare una grande partita.

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