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Ivan: «Sono piccolo, ma non ho paura. Che emozione il gol sotto la Sud»

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A vederlo non si direbbe, fuori dal campo. Perché sul terreno di gioco è tutta un’altra storia. Corsa, grinta, carattere e una forza agonistica sorprendenti in uno come David Ivan. Pochi giorni ai ventidue anni, il giovane centrocampista slovacco ha saputo conquistare il cuore dei tifosi della Sampdoria e soprattutto ritagliarsi un posto nelle gerarchie di Walter Zenga e Vincenzo Montella, crescendo a vista d’occhio sin dal ritiro estivo.

 

«Io non ho paura. Sono meno grosso di altri, ma proprio per questo nei contrasti ci metto tutta la forza. Non ho mai paura – ammette Ivan alle colonne de Il Secolo XIX – perché già sono piccolo e gli altri potrebbero pensare che io possa avere timore. Mi chiamano Il Terribile e mi piace: ma lo sono solo in campo. Vado sempre al massimo, purtroppo col Torino abbiamo preso gol in extremis e non è mai bello, finché l’arbitro non fischia non è finita. Siamo delusi, ma dobbiamo riprenderci subito. Le mie armi migliori sono corsa, grinta e voglia di aiutare i miei compagni. E se hai voglia, la stanchezza non si sente e puoi giocare ogni tre giorni. Dipende tutto dalla testa».

 

Cosi giovane ma pieno di ricordi, tra i quali spicca su tutti quello più bello: «Il gol contro il Palermo sotto la Sud, con i tifosi che mi hanno mandato tanti bei messaggi. Ma per me ogni partita è un’emozione perché l’anno scorso non avrei pensato che sarei stato qui, in A con la Samp. Il più brutto ricordo, invece, è quello del pareggio con la Lazio, ma come squadra. L’espulsione all’esordio col Carpi è stata singolare, la prima nella mia vita. In A tutti sono veloci a spostare la palla ma lavoro per non ripetere l’errore. So di dover migliorare su tutti, ma i compagni e il mister mi aiutano molto».

 

Ivan non si pone troppi problemi, neppure sul ruolo: «Mi va bene tutto. Nelle giovanili, a parte gli ultimi due anni in Primavera in cui ho giocato osato davanti alla difesa, ho quasi sempre fatto la mezzala. Poi Zenga mi ha schierato come esterno: è stata una cosa nuova ma mi piace imparare. Skriniar? Lui è un difensore centrale, simile a Skrtel de Liverpool: dicono tutti che sia il suo erede. Ci conosciamo dall’Under 15, siamo molto amici, ha personalità, forza e tecnica. In Slovacchia si fa meno tattica, ma si abituerà presto».

 

Tra gli obiettivi personali sogna un’altra coppa con la Sampdoria: «Spero di fare ancora tante presenze quest’anno e cercare di arrivare più in alto. Penso solo a dare il massimo, qui sono contento, per me il Doria è una grande squadra, vorrei rimanere il più a lungo possibile. Ho esordito in Europa col Vojvodina e mi piacerebbe di nuovo giocare una coppa».

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