La domenica con Lei - Novanta minuti dimenticabili - Samp News 24
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2014

La domenica con Lei – Novanta minuti dimenticabili

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Nonostante tutti i commenti, positivi perlopiù, che hanno accompagnato l’eliminazione della Sampdoria dalla Coppa Italia contro la Roma devo ammettere che la partita mi è parsa piuttosto deludente e di difficile lettura. Non tanto per la prestazione delle due squadre, allineata (in toni decisamente minori) con i valori delle rose e dei rispettivi “momenti”, quanto per i ritmi blandissimi e l’agonismo del tutto inesistente. Sarò disfattista o troppo radicale nella mia interpretazione ma non mi è affatto sembrata una partita importante. Il tono della Coppa Italia del resto, fino alle semifinali o ai quarti, rimane ormai da anni opaco e ingobrante. Una competizione organizzata male e vissuta ancora peggio dalle squadre che la utilizzano per schierare le seconde linee, quasi a voler dar loro un contentino che, se interpretato male o caricato troppo dal calciatore interessato, finisce per diventare una occasione persa. La Samp doveva perdere e ha perso (di misura solo grazie a un super Fiorillo). Se, per miracolo, fosse passata avrebbe incontrato la Juventus: morale della favola è andata bene così. Testa all’Udinese e all’obbiettivo salvezza (il tutto mi suona stridente visto che qualche anno fa questa Coppa la si vinceva ogni tanto).

Ad ogni modo la Sampdoria ha giocato una partita onesta, senza troppe paure, con coraggio si ma anche con poca vera convinzione. La Roma ha giocato un buon primo tempo, nato benissimo col gol di Torosidis, mettendo in crisi non poco l’inedita difesa doriana, per la cronaca composta da un ottimo Fiorillo (la sua doppia parata su Florenzi è da antologia), dai terzini Rodriguez (spaesato ma non disastroso) e Castellini (non ha più il passo da laterale), e dai centrali Salomon (debuttante e indietro di condizione anche causa infortunio) e Fornasier (bravo, chi se lo prende in prestito per la serie B fa un buon affare). A centrocampo, dove la scarsa intensità ha toccato fondali inaspettati, hanno “giochicchiato” Maresca e Obiang, supportati da Sansone al centro, Bjarnason e Wszolek (lui si ci ha dato dentro) sulle fasce. Davanti prima Pozzi poi Petagna si sono avvicendati come terminali di una fase offensiva timida e poco concreta. Insomma la Samp non mi è piaciuta molto, anzi la partita in generale è stata poco credibile. Possiamo definirlo un test infrasettimanale dove si sono tenuti a riposo i titolari e dove si è cercato di dare del minutaggio a tutti. Spunti di riflessione, Wszolek e Fiorillo a parte (ma qui si parla di singoli), non ce ne sono stati; almeno a livello di prestazione. Il Doria ha si tenuto bene il campo ma ha avuto il grosso demerito di andare sotto subito. Non deve illudere il risulato risicato a favore della Roma, che pure ha offerto un prestazione superficiale. La sconfitta e l’eliminazione sono meritate senza se e senza ma.

Una amichevole combattuta è stata quella dell’Olimpico. Non c’è certo da fasciarsi la testa o inventare melodrammi a proposito. La gara che conta è quella con l’Udinese, non c’è dubbio. Sarebbe bello però che la Coppa Italia tornasse ad essere una competizione ambita dai clubs (giocarla alle 18 di un giovedì non le da credibilità nemmeno verso i tifosi). Sarebbe bello, in un futuro prossimo, che la Samp tornasse a giocare per vincerla. Certo è che di questi novanta minuti ne avremmo fatto tutti a meno.

 

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