La Sampdoria non può sbagliare: servono lungimiranza e organizzazione
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La Sampdoria non può sbagliare: servono lungimiranza e organizzazione

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La Sampdoria rischia di ripetere gli stessi errori della stagione 2019/20: Ranieri va seguito, Linetty sostituito, acquisti e rinnovi ponderati

La Sampdoria ha qualcosa da imparare, ora che ci si accinge a dare il via al campionato 2020/21. Una lezione che viene direttamente dalla stagione 2019/20. Che il campionato non fosse partito con i migliori auspici è stato evidente fin dalla prima partita giocata dalla compagine di Eusebio Di Francesco. Qualche messaggio l’aveva mandato anche il tecnico, reclamando a gran voce giocatori per la sua idea di gioco. Non sono arrivati gli innesti necessari (solo Emiliano Rigoni, rispedito al mittente alla velocità della luce), il sistema di gioco non è cambiato e l’epilogo, sette giornate dopo, con l’esonero è stato più che giustificato. Da quel momento in poi, complice l’interruzione per l’epidemia di Coronavirus, l’arrivo di San Claudio Ranieri e una fortuita serie di circostanze si è pervenuti a una salvezza che ha il gusto del quasi miracolo. La stagione 2019/20 è iniziata male e ha regnato la totale disorganizzazione. La causa? A dire di molti la estenuante trattativa di cessione del club che avrebbe distratto la società doriana dal calciomercato.

Nessuno potrà mai sapere come, senza trattativa, la Sampdoria in termini di cessioni e acquisizioni si sarebbe mossa. Ma è certo che l’imperativo sarebbe rimasto il medesimo di sempre: prima cedere e poi acquistare. Dictat che vale da anni: vendere i pezzi pregiati, a peso d’oro, per poi reinvestire parte del ricavato su nuovi talenti da lanciare. In questa ottica sono stati acquistati i Mikkel Damsgaard e Kristoffer Askildsen, non certo per sopperire alle cessioni. I giovani, soprattutto se stranieri (Marco Giampaolo docet) hanno bisogno di tempo per entrare nelle dinamiche della Serie A. E non a caso Askildsen è uscito fuori nel finale di campionato, complici diverse assenze. I giovani non hanno bisogno di pressioni, di un’etichetta di “nuovo Linetty” con il rischio di bruciarli nell’aspettativa.

Accanto alla lungimiranza nell’acquistare profili da valorizzare e rivendere, serve la medesima lungimiranza nel cedere (o non cedere e magari rinnovare per tempo) calciatori insostituibili. Forse Karol Linetty non fa parte degli insostituibili, ma sarebbe stato meglio sostituirlo prima di cederlo. O avere un’idea su come sostituirlo. Senza finire sotto scacco delle pretese (più che legittime) del giocatore. L’analisi sul prezzo della cessione, se sia adeguato o meno, spetta ai ragionieri del bilancio. I 7,5 milioni di euro (più bonus da conquistare) sembrano pochi per un giocatore con 132 partite in Serie A, inamovibile e fortemente considerato da Ranieri. La speranza, ora, è non essere messi sotto scacco dagli altri calciatori in scadenza, che magari hanno mercato. L’augurio è di sistemare quegli esuberi che pesano come macigni sui conti della Sampdoria. Fortunatamente, l’alibi della cessione per la stagione 2020/21 non ci sarà. Serve solo lungimiranza e organizzazione nel seguire Claudio Ranieri e non ripetere gli stessi errori.

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