Mihajlovic: «A Torino per giocarcela. Juve? Penso solo alla Samp» - Samp News 24
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2014

Mihajlovic: «A Torino per giocarcela. Juve? Penso solo alla Samp»

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Dopo la vittoria di Verona contro l’Hellas, la Samp è pronta domani per affrontare la Juventus a Torino: la seconda trasferta consecutiva per i blucerchiati, a cui Sinisa Mihajlovic spera di far seguire un altro successo. Dopo aver battuto i gialloblu, è il turno dei campioni d’Italia. Accompagnato dalle guide del gruppo, Angelo Palombo e Daniele Gastaldello, il mister blucerchiato ha così parlato della sfida di domani dalla sala stampa del “Gloriano Mugnaini” di Bogliasco: «Io mi preoccupo poco degli avversari, sono concentrato sulla mia squadra. Il calcio è bello perché ogni tanto può regalarti delle sorprese: non è detto che vincano sempre i favoriti. Credo che la voglia, la determinazione e il carattere facciano la differenza rispetto a un singolo o al colpo di un campione della squadra avversaria».

Sulla gara, Mihajlovic non si nasconde: «Noi andiamo a giocare in casa dei più forti, con rispetto ma senza paura. Giocheremo a viso aperto, ma a muso duro. Abbiamo voglia di fare punti: loro sono meritatamente primi, ma noi siamo altrettanto meritatamente quarti». E il tecnico blucerchiato crede alla possibilità di fare risultato: «Potremo essere battuti, ma non partiamo battuti. Fino a oggi prender punti alla Juventus è come trovare un biglietto vincente alla lotteria, ma la Samp ha le carte in regola per farlo».

Per farlo, ci sono gli ingredienti giusti: «Ci vorrà una squadra che dia il 100%: se dopo tutte queste giornate siamo ancora l’unica squadra – insieme alla Juve – con una sola sconfitta, qualcosa vorrà pur dire. Se usciremo sconfitti avendo fatto una buona gara, non sarà un dramma. Se dovessimo vincere, invece, non sarà un caso. Noi cercheremo di far bene, altrimenti faremo loro i complimenti come a tutte le altre squadre». 

Mihajlovic scade poi nella metafora cinematografica: «Ieri ho visto un bel film: “Il buono, il brutto e il cattivo”. E il brutto diceva: «A me piacciono quelli grandi e grossi come te, perché quando cadono fanno molto rumore». Si rivolgeva al tenente che lo picchiava. Io domani non vedo l’ora di sentire un gran rumore».

La prestazione – al di là della vittoria – sarà comunque importante: «Per me conta sempre: è importante anche il risultato. Qualche volta io posso esser più contento di pareggiare o perdere giocando bene che vincere o pareggiare a culo. Giocheremo la nostra partita facendo le cose bene come fino a oggi, ma sicuramente i miei giocatori non devono andar là già battuti. Ci possono battere, ma non dobbiamo partire da sconfitti».

Il processo di crescita della Samp continua: «E’ un processo costante. Noi lo abbiamo dimostrato anche quest’anno: stiamo crescendo rispetto all’anno passato. Siamo quarti meritatamente: abbiamo sbagliato un tempo sia a Cesena che a Cagliari, ma per la nostra stupidità. Nelle altre gare non abbiamo rubato nulla a nessuno, anzi forse ci mancano 4-5 punti. Nel calcio ci vuole una fortuna che noi non abbiamo. Ovviamente domani giochiamo contro la Juventus, che vince da 24 partite. A parte l’Inter, noi sono 17 partite che facciamo bene. Siamo una squadra importante e quest’anno giocheremo come favoriti rispetto all’anno passato». Non mancano le cose da migliorare in questa Samp: «Dobbiamo crescere ancora come condizione mentale, però non andiamo lì per difenderci. Dipende da tanti fattori, ma sono convinto che faremo una grande partita».

Sulla rivalità Samp-Genoa, Mihajlovic si esprime così: «La posizione della Samp e del Genoa penso faccia piacere a entrambi: quando si parla di queste squadre, è tutto meritato. Non siamo grandi squadre di cui si parla a prescindere. Io penso sia giusto che ora si parli di loro, perché stanno facendo un gran campionato. Spero di finirlo a posizioni invertite, ma mi fa piacere che entrambe le squadre di Genova stiano facendo bene».

La rivalità Romero-Viviano invece continua in casa Samp, ma Mihajlovic non è preoccupato: «Non ho incertezze: Viviano si è fatto male e ora il titolare è Romero. Ho due titolari, tutti e due meriterebbero di giocare. Non possono giocare entrambi, anche se domani mi piacerebbe… Per ora il titolare è Romero, magari la prossima settimana sarà Viviano».

La chiusura è per il calciomercato, che così tanto sta facendo parlare in casa Samp. Si era parlato proprio del serbo per il dopo-Conte a maggio: «Nel calcio ci sono colloqui e possibilità. C’è chi ama rivelare tutto, c’è chi preferisce la riservatezza. Io so con chi ha parlato, che contatti ho avuto e ci sono state possibilità che non si sono materializzate. Per me è un privilegio anche solo esser preso in considerazione da squadre come la Juventus. Allegri è la scelta migliore che potesse fare: io sono contento qui, voglio continuare questo progetto con questi ragazzi e con la Samp. Se poi c’è qualcuno che mi stima alla Juve, spero lo continui a fare anche domani».

La palla passa ora ad Angelo Palombo, che domani guiderà il centrocampo blucerchiato. Delio Rossi lo ha rispolverato proprio per un Juve-Samp in cui il Doria vinse 2-1. Fu la rinascita dell’Angelo blucerchiato: «Molto è il tempo passato da quando sono stato messo in panchina, anche se io sono un vecchietto che cerca sempre di migliorarsi. Se ci penso, fu un brutto periodo. Poi dalla gara con la Juventus tutto è cambiato: tornare lì è un bel ricordo, ma spero di averne un altro domani dopo la partita».

Ci sono anche le parole di capitan Gastaldello: «La Juve ha dei grandi attaccanti, non sarà facile. Bisognerà lavorare da squadra e reparto. Bisognerà annullarli per tutta la partita, stando attenti a recuperare sugli errori dei compagni e molto concentrati».

Ancora Mihajlovic sui ballottaggi di formazione: «Ancora qualche dubbio ce l’ho, anche a me piace andare a letto pensando. Sicuramente li risolverò prima della gara e chi andrà in campo farà bene. Tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile».

Infine, chiusura sul possibile ritorno di Cassano. Qualcuno gli chiede addirittura se darebbe le dimissioni di fronte a un ritorno di Fantantonio in blucerchiato: «Perché mai? E io l’avrei detto al presidente? Poi cosa gli ho detto, che Babbo Natale non esiste? Ma per favore… Babbo Natale però esiste».

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