Mihajlovic e la prima da ex al Ferraris tra presente e passato - Samp News 24
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2015

Mihajlovic e la prima da ex al Ferraris tra presente e passato

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Ci ha giocato quando calcava ancora i campi da gioco, per altro anche con la maglia blucerchiata. Ci ha allenato diverse volte, specie quando si è seduto sulla panchina del Doria. Sembra chiaro a tutti come il ritorno di Sinisa Mihajlovic al Ferraris non sarà un’esperienza come altre, perché sarà la prima da ex dopo esser stato il tecnico della Samp dal novembre 2013 al maggio 2015.

Un addio tirato, consumato alla lunga. Tra le ambizioni sfrenate del serbo e quella voglia di approfittare di quanto di buono visto a Genova per fare il tanto atteso salto nei grandi. Un salto che finora sta deludendo Mihajlovic. Non tanto il Milan, perché al di là dei problemi di gioco e della continua pressione presidenziale, i rossoneri hanno gli stessi punti alla 16° giornata rispetto all’anno scorso. E Mihajlovic ne avrà di tempo per migliorare i pessimi risultati della gestione Inzaghi nella seconda parte del 2014-15.

Eppure forse Mihajlovic si sta pentendo. Del «Chi non salta nerazzurro è», dell’aver mollato così male la Samp, dell’aver scelto una piazza che pretende – almeno nei suoi dirigenti – un piazzamento in Champions con un organico che forse valgono a malapena i preliminari dell’Europa League. A Genova, quella blucerchiata, era successo esattamente il contrario.

Il 2014-15 della Samp doveva esser migliore della stagione precedente. Obiettivo parte sinistra della classifica, ma senza esagerare. Eppure alla fine del girone d’andata la Samp era terza e nessuno comunque avrebbe fatto pesare una leggera discesa nei risultati. Poi i cambi del mercato, le vicende sul suo futuro contrattuale e una pessima condizione psico-fisica negli ultimi due mesi hanno reso l’addio alla Samp più facile per entrambe le parti.

Il presente dice che le direzioni prese da Mihajlovic e dalla Samp sembrano entrambe sbagliate. La Samp ha rimediato alla scelta di Zenga con l’arrivo di Montella, ma ci vuole tempo. Il Milan non sembra sopportare il tecnico serbo in maniera adeguata e anche lui sembra esser andato in confusione di fronte alla difficile impresa di ottenere ancora una volta più di quanto si potrebbe fare. Stasera è tempo di re-incrociarsi, di rivedersi. Magari con un sorriso, stavolta per la Samp.

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