2013

Nicchi: «Lo spray per le punizioni? Inutile»

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Una delle situazioni più antipatiche nel gioco del calcio soprattutto quando si dispone di giocatori abili nei calci piazzati è indubbiamente quella in cui la barriera su un calcio di punizione fa i classici e impercettibili passetti in avanti per avvicinare la barriera e chiudere lo specchio al tiratore: un sicuro vantaggio se l’arbitro non se ne accorge.

In un paese però dove di tiratori di punizioni con talento ne crescono a bizzeffe come il Brasile si è trovata una cura all’annoso problema delle barriere ballerine, già visto e apprezzato durante la scorsa Confederation’s Cup dagli arbitri sul posto e che vedremo anche nel prossimo Mondiale della prossima estate: un’ efficace bomboletta spray che traccia una linea sul campo che non va calpestata e soprattutto valicata, che lascia un segno sul campo per pochissimo tempo, giusto quello per tirare il calcio piazzato e riprendere il gioco.

Il metodo carioca è stato particolarmente apprezzato e si è pensato di adottarlo anche in Europa, ma già dall’Italia arrivano i primi no all’iniziativa, direttamente dal presidente dell’AIA Marcello Nicchi, che al GR1 Rai afferma: «Sono quelle cose spettacolari che servono a niente. Se viene introdotta un’innovazione, gli arbitri mai saranno contrari, ma in Italia ne farei volentieri a meno: sarebbe una cosa ridicola. Anche perché come avete modo di vedere in tv, nel nostro campionato le distanze sulle punizioni sono tutte ben collocate».

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