Nicchi: «Moviola in campo? Troppi problemi da affrontare» - Samp News 24
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2014

Nicchi: «Moviola in campo? Troppi problemi da affrontare»

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È stata una giornata di campionato piuttosto travagliata per gli arbitri di Serie A che hanno avuto a che fare con diverse situazioni spinose. Una gara sicuramente controversa è stata Sampdoria-Cagliari, anche se l’attenzione in giornata è tutta su Verona-Juventus e sui due gol in fuorigioco della Juventus e su due presunti falli di mano che hanno inficiato la partita dei gialloblù che avrebbero potuto beneficiare di due calci di rigore.

Questi casi riportano in auge il discorso sulla moviola in campo, e il numero uno dell’AIA Marcello Nicchi, intervenuto sulle frequenze di Radio1, commenta con forza la sua posizione a riguardo: «Su questo ho un’idea molto chiara, cioè che come sempre dobbiamo applicare i regolamenti che esistono e oggi la moviola in campo non c’è, ma dico che se domani dovesse arrivare il calcio elettronico potremmo cominciare a dire che il calcio è finito e possiamo parlare di qualcosa che non è più calcio, perché ci sono una serie di problemi che andrebbero affrontati e che sono irrisolvibili. Ad esempio come si recupera il tempo effettivo: la decisione finale a chi compete, all’arbitro o a chi vede la tv e dà il suggerimento? Ci fosse un giudice esterno, la sua parola prevarrebbe su quella dell’arbitro? Quali casi andremmo a vedere? Quando si ferma il gioco? Tutte le volte che l’arbitro lo ritiene necessario o quando lo chiede una delle squadre? E infine, lo svolgimento dell’azione: mettiamo che si tratta di un’azione discussa in una delle due aree, la squadra che difende poi va in rete, che facciamo? Si annulla quel gol? Non andremmo più a vedere una partita di calcio, ma una partita elettronica».

Parere contrario anche sull’accorgimento che utilizzeranno gli arbitri in occasione del Mondiale in Brasile la prossima estate: «La bomboletta spray per segnare la distanza sui calci di punizione è una grande sciocchezza, solo una spettacolarizzazione del gioco del calcio. In Italia, vedendo l’approccio degli arbitri con le barriere è del tutto inutile, visto che la distanza viene fatta rispettare con facilità. È uno spettacolo coreografico? Va bene, facciano pure, andare a fornire gli arbitri di questa zavorra è antiestetico e antiatletico, ma facciano loro, non è certo questo il problema».

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