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Osti, il futuro è a Genova: «Vorrei restare, ambiente perfetto»

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Il ds della Sampdoria Carlo Osti a ruota libera: «Vorrei restare alla Samp il più a lungo possibile, qui si lavora bene. Cessioni? I migliori restano con noi»

La Sampdoria, fino ad ora, sta disputando un grande campionato, ha racimolato 23 punti in 11 partite ed è stabile al sesto posto in classifica. Merito, oltre che di Giampaolo e dei giocatori, di una dirigenza che ha saputo operare bene sul mercato, rimpiazzando adeguatamente i gioielli partiti in estate. Il quotidiano torinese Tuttosport, proprio in vista della delicata sfida di domenica pomeriggio contro la Juventus, ha intervistato uno dei fautori dell’ottimo avvio di stagione della Sampdoria, il ds Carlo Osti: «La prima esigenza di una realtà come la nostra – esordisce Osti –  è quella di non farsi mai trovare impreparata di fronte a qualsiasi tipo di situazione. Quando si manifesta un interesse importante per qualche nostro giocatore noi dobbiamo essere in grado di trovare un adeguato sostituto ancor prima di averlo venduto. Può sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma questa cosa è fondamentale per la vita sportiva ed economica del club. Poi la realtà della Samp ora è quella di avere l’ambizione di essere la migliore delle 14 squadre dietro alle 6 grandi».

Un obiettivo sportivo che i quadri dirigenziali blucerchiati contano di raggiungere rispettando un credo preciso, scouting a livello giovanile per scovare nuovi talenti e continuità a livello tattico, che si traduce nella permanenza a Genova di Giampaolo: «La Samp deve e dovrà, almeno per ora, cercare di raggiungere i suoi obiettivi sportivi valorizzando i giovani e attraverso un preciso progetto tecnico-tattico. Progetto fondato oltre che sulle idee del nostro allenatore anche su uno scouting importante gestito da Riccardo Pecini. Poi, poter lavorare con continuità stagione dopo stagione con lo stesso allenatore è un vantaggio. Noi dirigenti sappiamo come muoverci sul mercato partendo da un preciso impianto tecnico della squadra creato da Giampaolo e quindi quando acquisiamo un giocatore “adatto”, con quelle caratteristiche che l’allenatore chiedeva il suo inserimento nella rosa diventa meno traumatico. Amo dire che Giampaolo è l’ultimo degli artigiani. Dispone di un campo, che è il suo laboratorio, dove giorno dopo giorno effettua i suoi esperimenti e concretizza le sue idee».

In generale, conferma Osti, è la struttura societaria a funzionare bene; tutti hanno il proprio ruolo nell’organigramma blucerchiato: «Ferrero è un presidente attento, ambizioso e stimolante, vuole che la Samp migliori giorno dopo giorno. L’avvocato Romei è sempre a disposizione per qualsiasi cosa. Io e Pradè siamo in perfetta sintonia e stiamo vicini alla squadra. La mia ambizione è quella di rimanere il più a lungo possibile qui. Il nostro è un gruppo dove si può lavorare, con un ambiente che ti mette le giuste pressioni ma nello stesso tempo è ideale per fare calcio. Qualificazione in Europa? Gli obiettivi non vanno proclamati, ma raggiunti. Penso che non dobbiamo porci dei traguardi sportivi ma lavorare per migliorarci quotidianamente. Ora siamo consapevoli di essere un buon team, però a decidere se avremo fatto bene o meno sarà il campo. Il presidente ha già detto e ribadito che a gennaio non partirà nessuno. Tutti i migliori, dunque, resteranno con noi almeno fino a giugno».

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