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Pecini saluta: i suoi migliori colpi alla Sampdoria
Pecini dice definitivamente addio alla Sampdoria: ecco i migliori colpi del dirigente in blucerchiato
Ormai è ufficiale, Riccardo Pecini ha lasciato la Sampdoria. Nonostante le resistenze del presidente Massimo Ferrero, che ha provato a trattenere in tutti i modi a Genova uno dei migliori talent-scout d’Italia, l’ex direttore del Settore Giovanile blucerchiato aveva già fatto la sua scelta, accettando la corte dell’Empoli. Certo, la Samp non è restata con le mani in mano e ha sostituito Pecini con un altro elemento di spessore, un grandissimo conoscitore di calcio e di calciomercato come Walter Sabatini: Pecini però lascerà un vuoto nelle strutture dirigenziali del club blucerchiato, tanto che verrà a mancare anche la rete di osservatori della quale egli si è sempre servito per piazzare i suoi colpi migliori. A proposito, quanti e quali sono stati i suoi migliori colpi alla Samp? Ecco una carrellata dei gioielli che Pecini ha portato a Genova negli anni.
Patrik Schick
Milan Skriniar
Anche in questo caso il colpo è stato clamoroso: 1 milione allo Zilina per il difensore, valutato poi fra i 25 e i 30 la scorsa stagione quando è stato ceduto all’Inter
Dennis Praet
Dawid Kownacki
Lucas Torreira
Karol Linetty
Joachim Andersen
Da oggetto misterioso che era fino ad aprile, Andersen in poche partite ha conquistato la ribalta e si è candidato ad essere uno dei centrali titolari il prossimo anno: la prossima stagione potrebbe essere quella della definitiva consacrazione
Bartosz Bereszynski
Simone Zaza
Il mancato rinnovo del contratto costrinse la Samp a disfarsi dell’attaccante classe ’91 per pochi spiccioli, con la Juve che seppe approfittare della situazione: ma l’intuizione di Pecini era stata perfetta, avendo sottratto il giocatore al vivaio dell’Atalanta; se le cose fossero andate diversamente, la Samp avrebbe guadagnato ben di più e i tifosi doriani avrebbero un ricordo ben migliore dello stesso Zaza
Mauro Icardi
Il colpo migliore di Pecini a Genova: un piccolo campione che fu scartato dal Barcellona a causa del suo carattere ma soprattutto perché il guardiolismo allora imperante rifiutava l’utilizzo della classica prima punta in favore del “falso nueve”. La Samp seppe approfittarne e si ritrovò a Genova un centravanti con le stigmate del fuoriclasse: peccato. anche in questo caso, per il mancato rinnovo di contratto che costrinse la società doriana a cederlo all’Inter per soli 12 milioni