Poli a tutto campo: «Gol più importante della carriera? Quello del derby»

In una lunga intervista concessa a “Il Pubblicista”, Andrea Poli ha parlato di tante cose: non solo di Samp, ma anche delle sue passioni e dei suoi hobby. Ad esempio, gli si è chiesto se avrebbe sempre voluto fare il calciatore: «Non saprei, non mi sono mai posto il problema, visto che ho sempre voluto fare il calciatore – afferma il centrocampista blucerchiato – Forse, se non ce l’avessi fatta, avrei provato a fare il medico…». Anche perché il ragazzo ha cominciato presto a calciare un pallone: «Il primo calcio l’ho dato a tre o quattro anni». Sul modello al quale ispirarsi come calciatore, Poli non ha dubbi: «Frankie Lampard». E la squadra del suo futuro potrebbe corrispondere a quella che tifava da piccolo: «Seguivo il Milan». Sul gol più importante della sua intera carriera, Poli diventa serio ed afferma con sicurezza: «Credo quello del derby d’andata».

Nelle tante curiosità che gli sono chieste, si può scoprire una parte di Andrea Poli che magari non è ancora conosciuta al pubblico blucerchiato. Un personaggio che lo ispira a livello storico: «Non saprei… anzi, sì: Ghandi». Il suo film preferito: «”Pulp Fiction“». Fare il calciatore è un’esperienza importante; è anche possibile che lo cambi: «No, non credo…». Un pregio ed un difetto del ragazzo Andrea Poli: «Come pregio, direi che sono generoso – dice il blucerchiato – come difetto, non saprei… ah, sì: sono molto serio». Sui ragazzi della sua generazione e sulle difficoltà che possono affrontare nella vita, specialmente in un periodo così difficile, Poli è cauto: «Siamo in tempi complicati, il consiglio è di stare attenti».