Sampdoria, Rincon: «Non pensiamo alla cessione, solo al campo»
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Rincon: «Non pensiamo alla cessione. Vogliamo un campionato tranquillo»

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Tomas Rincon, centrocampista della Sampdoria, ha fatto il punto sui suoi obiettivi e sul futuro in blucerchiato

Tomas Rincon, centrocampista della Sampdoria, ha fatto il punto sui suoi obiettivi e sul futuro in blucerchiato. Le sue parole a Tuttosport.

VOGLIA DI GIOCARE – «Avevo voglia di giocare. Avevo voglia di sfidare me stesso. Ho trovato nella Samp gli stimoli per lavorare al massimo ogni giorno, la gioia di essere presente e di dare una mano alla squadra. Devo ringraziare tutti. Mi hanno accolto con rispetto e affetto».

GIAMPAOLO«Il mister è tornato qui con molto entusiasmo. Si vede che si trova bene alla Samp. Ha il vantaggio che molti giocatori in rosa conoscono le suei dee.Qui conosceva tutti. Lo vedo molto carico e molto disponibile ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori in rosa. Abbiamo fatto un buon ritiro, delle amichevoli importanti. Nella prima di campionato con l’Atalanta avremmo meritato di più. Ma siamo sulla strada giusta. Si sta creando uno spirito di squadra importante».

CENTROCAMPO«Non parlo di quello che eventualmente farà la società ma di quello che facciamo in campo. Sono arrivati due ragazzi di valore assoluto. Djuricic non lo scopro io, un nazionale serbo che in serie A ha fatto cose importanti. Gonzalo è più giovane ma a Roma ha dimostrato il suo valore. Un giocatore molto forte. Anche lui ha bisogno di mettersi in mostra. Ma ci sono altri giocatori validi che sono rientrati dai prestiti come Verre e Depaoli».

CARATTERISTICHE«Negli anni ho cercato di imparare a giocare in tut- te le posizioni. Come vertice basso, come mezz’ala. In Germania avevo giocato anche esterno a destro nel 4-4-2. Io sono a disposizione della squadra. Ora faccio la mezz’ala, mi trovo bene».

JUVENTUS«Sicuramente è stato un periodo molto importante della mia carriera anche se è durato poco. È stato bellissimo partecipare alla vittoria dello scudetto e della Coppa Italia, col raggiungimento della finale di Champions. Giocai in semifinale di Champions col Monaco. Sono riuscito a toccare con mano il top delle squadre europee. Ho ancora contatti con tutti i ragazzi e lo staff. E’ stato un piacere giocare alla Juve, una bella esperienza».

ALLEGRI«Uno dei migliori allenatori degli ultimi anni. Uno che ti fa stare bene. Un uomo intelligente nella gestione dei gruppi. Mi è capitato di incontrarlo a Torino e anche in Sardegna, ci siamo salutati con affetto. Ricordo anche una partita a padel insieme in Sardegna. Lui è anche molto simpatico».

NO POGBA E DI MARIA – «La Juventus è in corsa per lo scudetto. Conosco l’ambiente e so che lì si lavora e si pensa solo allo scudetto. Hanno fatto un buon mercato. Hanno preso Bremer, il miglior difensore dell’anno scorso. Si sono rinforzati. Noi non partiamo sconfitti contro nessuno. Tantomeno quando giochiamo a casa nostra. Giocare a Marassi è sempre difficile per tutti».

RUGANI E LEMINA «Come compagni sicuramente sono stati dei bravissimi ragazzi. Ma non voglio parlare di giocatori che non sono qui».

CARRIERA«Sinceramente mi sono stupito di quello che è successo a Genova e anche a Torino. Io mi sono goduto ogni periodo della mia carriera. Sono stati anni bellissimi anche con l’altra squadra della città, ancora adesso la gente mi guarda con rispetto per quello che mi ha dato. Ora vivo un periodo molto bello della mia carriera e mi sento bene. Una squadra che mi dà gli stimoli giusti per andare avanti. Mi godo il momento».

SABIRI«Un ragazzo molto forte, bisogna aiutarlo. Ha delle prospettive future importanti. Si sta assumendo sempre più responsabilità nella squadra nel suo percorso di crescita. Bisogna aiutarlo e parlare un po’ meno di lui. Può fare molto bene».

QUAGLIARELLA«Anche io vorrei giocare ancora qualche anno. Fabio non salta mai un allenamento, sta sempre sul pezzo. Un giocatore che ama stare alla Samp. Uno degli attaccanti più forti del campionato. Conoscerlo da vicino è stato un piacere».

LANNA«Col presidente abbiamo un bel rapporto, ci viene sempre a trovare in campo. Si vede che è un uomo di calcio».

OBIETTIVI «Noi cerchiamo di isolarci da queste vicende. Ci concentriamo su questo campionato. Vogliamo fare un’annata tranquilla. Siamo sulla strada giusta. Un ambiente importante. Ci sono le idee del mister da seguire, bisogna pensare meno ad altre cose. Se giocherà sempre la Samp vista alla prima giornata daremo del filo da torcere a tutti».

EL GENERAL – «Un soprannome nato in Germania quando giocavo nell’Amburgo. Ero giovane, giocammo il derby col Werder Brema. Siccome non parlavo bene inglese e tedesco, in campo gesticolavo molto per farmi capire dai compagni. Il giorno dopo un giornale scrisse che ad Amburgo era nato il generale Rincon. Sono passati 13 anni ma quel soprannome mi è rimasto. E mi fa piacere».


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