Giampaolo: «Facciamo un regalo alla Sampdoria. Mercato? Basta cessioni»
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Giampaolo: «Facciamo un regalo alla Sampdoria. Mercato? Basta cessioni»

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Conferenza stampa Giampaolo: le dichiarazioni del tecnico della Sampdoria alla vigilia del match di Serie A contro l’Atalanta

(Alessio Eremita da Bogliasco)Marco Giampaolo è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match tra Sampdoria e Atalanta, valido per la prima giornata di Serie A 2022/23. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore blucerchiato.

CONDIZIONE DELLA SQUADRA – «La squadra fino a oggi ha lavorato sempre bene, dal ritiro fino a questa mattina. Poi ci sono delle partite da giocare, questo fa parte del gioco. In quanto a sviluppo di quello che è il nostro lavoro, devo dare atto alla squadra di aver lavorato bene».

ATALANTA – «Giochiamo la prima contro una squadra importante, dalla quale non sai mai cosa aspettarti. L’Atalanta è una rivale difficile, contiamo di partire con il piede giusto e fare risultato. Queste sono le nostre aspettative».

CARATTERISTICHE DELLA SQUADRA – «La Samp dei miei tre anni a Genova è stata costruita di anno in anno per percorrere una strada. Non aveva senso cambiare in corsa, dietro a un’idea di calcio c’è programmazione. Quando sono tornato, la squadra era costruita in maniera diversa. Quest’anno abbiamo una rosa di calciatori con la quale poter interpretare due sistemi tattici. A seconda di quelle che saranno le partite e le situazioni, contestualizzerò le mie idee. Dietro quello che penso c’è un retaggio vecchio con gran parte dei calciatori. Le cose non sono mai uguali: oggi abbiamo una fotografia, domani ne abbiamo un’altra».

CALCIOMERCATO – «Del mercato non parlo, è l’ultima cosa che mi passa per la testa. Io penso solo all’Atalanta e ai miei calciatori. Giocare con il mercato in corso è una cosa diversa. Ci sono quattro partite con il mercato aperto, è una rottura di coglioni per allenatori e giocatori. Magari i procuratori fanno pressione. Tutte quelle robe che non aiutano e andrebbero riviste».

VILLAR E DJURICIC – «Sono due giocatori importanti che aggiungono qualità. Djuricic lo alleno da una settimana, da lui posso avere risposte diverse sulla sua condizione ma non con la certezza di come stia. Veniva da un periodo in cui si è allenato da solo a casa. Villar ha fatto due allenamenti, stava anche lui a casa. Però sono forti».

COMPLEANNO SAMPDORIA – «Ad agosto io e la Sampdoria… Speriamo di fare un bel regalo ai nostri tifosi, di fare una bella partita e ottenere un buon risultato. Sarebbe questo il regalo più bello».

SABIRI – «Dipende da lui. Ha tante qualità per affermarsi definitivamente. È forte e importante, con un appeal da squadre di alto livello. Ha tutti gli ingredienti, dipende solo da se stesso. Cessione? La Sampdoria ha fatto tante cessioni, bisogna chiudere la porta».

DE LUCA – «Ha belle prospettive, può crescere molto. L’ho allenato un paio di mesi al Torino, l’ho ritrovato con una condizione e una fisicità diverse. È un bel profilo, ci aiuterà. Ho voluto che restasse, pur con qualche problema nella gestione degli allenamenti, ma qualcosa ci siamo inventati per farlo rimanere. Dirà la sua, sono contento. È un bravo ragazzo e un professionista».

DJURICIC – «Il talento è sempre quello. Era forte allora ed è forte adesso. Ora è più maturo. In quegli anni era giovane, aveva davanti giocatori fortissimi e ha fatto fatica a trovare la posizione nel 4-3-1-2 che aveva dinamiche consolidate. Gli chiedevo pazienza, lui ne aveva sempre meno perché si sentiva forte e voleva giocare. Può giocare in entrambi i sistemi di gioco».

GABBIADINI – «Migliora, ma bisogna gestire i carichi. Questa settimana è stato impiegato con più continuità nel gruppo di lavoro, ieri lo abbiamo lasciato a riposo per via di qualche risentimento muscolare. L’ho convocato per domani e spero di averlo nel più breve tempo possibile. I test che ha fatto sono buoni, vedremo in allenamento nei prossimi giorni».

QUAGLIARELLA – «Si allena con professionalità. Sa di avere un compito importante: non solo di fare da chioccia, ma anche dal punto di vista tecnico. Ha una responsabilità. La battuta su De Luca? Mi disse: “Mister, ma quello lì?”. Lui sa riconoscerli quelli forti».

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